“Il bene mio è tutto ciò per cui si vive, combatte e resiste. L’amore, l’incanto del ricordo, la memoria come seme per il domani. Il bene privato e collettivo. Il titolo del film racchiude tutto questo”. A parlare è il regista Pippo Mezzapesa: il suo secondo lungometraggio, Il bene mio, viene presentato, mercoledì 5 settembre, come Evento Speciale alle Giornate degli Autori alla 75° Mostra del Cinema di Venezia.
Il film, una produzione Altre Storie con Rai Cinema, prodotto da Cesare Fragnelli, con il contributo del MiBACT- Direzione Generale per il Cinema e di Apulia Film Commission, sarà nelle sale dal 4 ottobre.
Una storia che nasce dal desiderio di raccontare le vicende di un uomo ‘custode della memoria’ e di un’intera comunità perduta, che non riesce a ritrovare se stessa. Protagonista del film è Sergio Rubini, nel ruolo di Elia, ultimo abitante del paese fantasma di Provvidenza, distrutto dal terremoto. Una voce fuori dal coro che non vuole abbandonare quelle strade solo apparentemente senz’anima, in realtà vive e piene di ricordi. Perché, solo attraverso la memoria quella ferita profonda si potrà forse rimarginare.
Accanto a Sergio Rubini ci sono gli altri ‘abitanti’ di Provvidenza, interpretati da Sonya Mellah, Teresa Saponangelo, Dino Abbrescia, Francesco De Vito, Michele Sinisi, Caterina Valente. Ognuno con la propria storia, ognuno con il proprio modo di esorcizzare il dolore che li accomuna.
Il film è stato girato tra la Puglia e la Campania, la sceneggiatura è stata scritta da Pippo Mezzapesa insieme ad Antonella Gaeta e Massimo De Angelis, la fotografia è curata da Giorgio Giannoccaro, il montaggio da Andrea Facchini, la scenografia da Michele Modafferi e i costumi da Sara Fanelli.