“Il crollo del ponte Morandi ha messo in evidenza l’inadeguatezza e l’inefficienza dell’attuale governo che, invece di affrontare in maniera seria ed organica la questione, si è limitato ad applicare la logica dello scaricabarile, intimando a Regioni, Province e Comuni, di procedere entro 10 giorni al monitoraggio dello stato di conservazione e manutenzione delle opere, viarie e non, con indicazione degli interventi necessari alla eliminazione dei rischi riscontrati, corredati da attestazioni tecniche, indicazioni di priorità e previsioni di spesa. Ma a Roma sanno che Comuni e Province non hanno risorse umane e finanziarie per ottemperare alla intimazione, tanto meno in 10 giorni?”. L’assessore regionale ai Trasporti, Giovanni Giannini, attacca il governo M5S-Lega dopo la tragedia di Genova, sul “banco degli imputati” la richiesta arrivata dal Mit a Regioni, Comuni e Province di consegnare entro il 30 agosto una lista di strade, ponti, edifici che necessitano di interventi urgenti perché in condizioni strutturali pericolose.
“In Italia – scrive l’assessore pugliese sulla propria pagina facebook – va affermata la cultura della manutenzione su tutto il patrimonio edilizio, sulle infrastrutture stradali, ferroviarie ed idrauliche e più in generale sul territorio interessato da diffusi fenomeni di dissesto idrogeologico. Il problema – aggiunge – è stato già affrontato con la legge di bilancio 2017 che istitutiva di un fondo per finanziare investimenti ed infrastrutture”. L’ultimatum dato dal governo agli Enti locali, però, non piace a Giannini: “Il fatto – sostiene – evidenzia uno scarso senso delle istituzioni e una totale incapacità di governare situazioni che vanno affrontate con ben altro impegno ed esercizio responsabile delle proprie funzioni. Stesse considerazioni valgono per le vicende tutte pugliesi di Ilva e Palagiustizia di Bari nelle quali è sempre manifesta la strategia di attribuire ad altri responsabilità proprie”.