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Bari, la Procura chiede una proroga allo sgombero del palazzo di via Nazariantz: “Non c’è pericolo imminente di crollo”

Pubblicato da: Samantha Dell'Edera | Mar, 7 Marzo 2023 - 20:06

“L’incremento del margine di sicurezza prodotto dalle misure precauzionali permette, ovviamente soltanto in una fase di utilizzo transitorio, la fruizione declassata dell’edificio da parte del personale ridotto ancora presente, non ravvisandosi in ogni caso pericolo imminente di crollo”. La relazione del tecnico, l’ingegnere Bernardino Chiaia, è stata inoltrata questa mattina all’Inail e al Comune di Bari dal procuratore Giuseppe Volpe. Il quale ha chiesto quindi all’Inail, ente proprietario del Palagiustizia di via Nazariantz, di chiedere a sua volta al Comune una proroga della scadenza per lo sgombero dell’immobile, fissato al 31 agosto. In una nota inviata all’Inail e al sindaco di Bari, il procuratore Giuseppe Volpe sostiene che “la proroga è indispensabile, perché le attività di questo ufficio non subiscano interruzioni, che si possa continuare ad utilizzare l’immobile di via Nazariantz almeno per le esigenze dei magistrati e delle relative segreterie fino all’effettiva assegnazione della nuova sede individuata dal Ministero”.

Volpe ricapitola tutti gli interventi effettuati per la messa in sicurezza dell’edificio, a cominciare dal trasferimento dai piani alti dei 300 armadi  e di 25 casseforti blindate, alleggerendo il carico di circa 50 tonnellate. Volpe rileva inoltre che nella sede provvisoria di via Brigata Regina non entrerebbe tutto il personale, non sarebbe possibile sistemare le segreterie dei magistrati assicurando lo svolgimento delle attività istruttorie con la massima riservatezza. Sempre nella sede provvisoria – ribadisce Volpe – non si potrebbe garantire ai lavoratori gli spazi minimi indispensabili o trasferire tutti gli armadi che resterebbero quindi in via Nazariantz. “La rotazione del personale – prosegue la nota – risolverebbe solo formalmente il problema, imponendone l’operatività in spazi non a norma.  Nella nuova sede – conclude –  non ci sarebbe posto per tutti i magistrati che dovrebbero quindi ruotare “assurdamente”.

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