Nascono a Bari le reti civiche, gruppi di cittadini che si uniscono per progettare interventi di natura sociale e culturale nei loro quartieri. Il Comune è pronto a pubblicare il bando Reti Civiche Urbane (RCU). La misura intende promuovere e sostenere, attraverso l’erogazione di risorse finanziarie, la creazione di 12 Reti Civiche Urbane (RCU) presso tutti i quartieri della città di Bari, finalizzate all’elaborazione condivisa dal basso di programmi di animazione culturale, attivazione comunitaria e innovazione sociale.
Le RCU – composte da associazioni, soggetti del terzo settore, comitati territoriali, parrocchie, fondazioni, scuole e imprese, riuniti in associazione temporanea di scopo (ATS) – dovranno candidare un vero e proprio programma di comunità che, attraverso iniziative culturali, artistiche, sportive, sociali, di riuso, valorizzi lo spazio pubblico e i luoghi identitari dei quartieri, coinvolgendo il più ampio numero di residenti.
“Si tratta di una misura sperimentale che vorremmo rendere strutturale – commenta soddisfatto il sindaco Antonio Decaro – e che propone alla città una sfida culturale: quella di superare gli steccati che spesso ci separano nel quotidiano e mettersi in rete per animare e prendersi cura del proprio quartiere. La nostra città, lo ripeto spesso, ha delle risorse sociali e culturali straordinarie su ciascun quartiere e il nostro compito di amministratori è quello di favorire la coesione e la collaborazione tra cittadini. Fare comunità vuol dire alimentare la fiducia e il lavoro di gruppo, contribuire attivamente al miglioramento della nostra città mettendo a disposizione di tutti idee e competenze”.
Le Reti Civiche Urbane da attivare su Bari sono 12, distribuite su scala di quartiere o di accorpamento di quartieri. Per ogni RCU è stato assegnato un budget calcolato su base demografica e sociale per una dotazione complessiva finanziaria di € 1.200.000 [come riportato di seguito in tabella]. Ciascuna RCU si comporta come un gruppo di lavoro autonomo che elabora la propria proposta e la candida al bando.
L’obiettivo della misura è quello di ricevere 12 candidature su 12 territori così da generare non competizione tra le proposte ma coesione. Qualora arrivassero più candidature sulla stessa area, si procederà a una valutazione comparativa su criteri di estensione della rete, radicamento dei partner, esperienza dei proponenti e qualità della proposta.
“Ci piacerebbe che sui singoli territori si riesca ad elaborare una proposta unica, evitando la logica della competizione e della frammentazione – precisa Decaro-. Bari oggi esprime una maggiore maturità e una forte esigenza di protagonismo civico rispetto al passato e ne sono testimonianza i numerosi comitati di quartiere sorti in questi anni che aggregano centinaia di cittadini su obiettivi di rigenerazione urbana, rifunzionalizzazione di immobili pubblici, gestione condivisa di orti urbani e animazione territoriale. Nel 2015 siamo stati tra i primi in Italia ad approvare il Regolamento per la gestione dei beni comuni e negli ultimi anni abbiamo sottoscritto numerosi patti di collaborazione. Ora con Reti Civiche Urbane chiediamo di mettere queste esperienze a sistema dentro una cornice più ampia che è quella della nostra città”.