Due giovani, uno di 29 anni e un altro di 23, si sono costituiti dichiarando di essere gli autori dell’omicidio avvenuto la sera dell’1 agosto a Corato, nel quale è stato assassinato Viktorjan Pcaku un 23enne di origine albanese, incensurato.
L’agguato è avvenuto in piazza Abbazia nel centro della cittadina a Nord di Bari, alle 21.30 di sera, con la gente che affollava le strade. I due presunti autori si sono costituiti ieri, in tarda serata, ai Carabinieri di Trani. I giovani, già noti alle forze di polizia, sono ritenuti responsabili dell’omicidio per aver sparato almeno due colpi d’arma da fuoco, finiti alla gamba e alla schiena del 23enne. Sullo sfondo ci sarebbero motivi passionali, legati a una ragazza contesa, e la punizione decisa per il rivale.
I due sono arrivati a bordo di una vespa di colore nero, avessero commesso un omicidio lasciando sul selciato esclusivamente le spoglie della vittima. Incuranti della possibilità di essere identificati e del pericolo oggettivo derivante dalla presenza di giovani e ragazzini, mentre uno si occupava di condurre il mezzo, l’altro – per giunta armato di una mazza da baseball – si è avvicinato alla vittima e ha esploso alcuni colpi d’arma da fuoco. Da un lato è emerso come possibile causa la contesa delle attenzioni di una giovane ragazza di Corato, lasciando ipotizzare quindi una pista “passionale”. Dall’altro è necessario chiarire se, dietro ai fatti per i quali si procede, possano celarsi altre motivazioni.
Gli indagati si sono presentati spontaneamente (ma solo dopo oltre un giorno di procurata e volontaria irreperibilità), dai carabinieri e, sottoposti ad interrogatorio, sono stati fermati perché indiziati di delitto su disposizione. L’arma del delitto dovrebbe essere una rivoltella calibro 352 provvista di munizionamento, illecitamente detenuta e non censita, sequestrata dai militari.
Rinchiusi nel carcere di Trani, i due giovani vi permarranno dovendo rispondere a vario titolo delle condotte di omicidio in concorso, esplosione di colpi d’arma da fuoco, porto illegale d’arma da fuoco e ricettazione.