Il Tribunale del Riesame di Potenza ha rigettato i ricorsi presentati dal commissario straordinario dell’Asl di Bari Vito Montanaro e Luigi Fruscio, responsabile anticorruzione dell’azienda sanitaria barese: entrambi restano ai domiciliari. Torna in libertà, invece, il professor Agostino Meale. I tre sono indagati nell’ambito dell’inchiesta sulla gestione della sanità lucana che ha portato il 6 luglio scorso, tra gli altri, anche all’arresto del governatore lucano.
Il Tribunale del Riesame di Potenza ha respinto il ricorso contro l’ordinanza emessa nei confronti di Montanaro in relazione all’assunzione di Fruscio. Entrambi sono accusati di abuso d’ufficio e rivelazione di segreti d’ufficio. Montanaro, nel corso dell’interrogatorio di garanzia, e attraverso i suoi difensori, si è detto completamente estraneo, rivendicando la correttezza del proprio operato. I difensori sono già al lavoro per presentare ricorso per Cassazione.
Invece, torna in libertà il professor Agostino Meale, docente di diritto amministrativo dell’Università di Bari, indagato per corruzione. Il Tribunale del Riesame di Potenza ha accolto il ricorso del suo difensore, avvocato Guglielmo Starace. I giudici della libertà, infatti, hanno annullato l’ordinanza restrittiva emessa nei confronti di Meale, accusato di aver ottenuto incarichi di consulenza dall’Asm in cambio di un suo impegno nel favorire la carriera universitaria e professionale del figlio di Pietro Quinto, dg dell’azienda sanitaria materana.