Su Formiche.net, Federico Pirro, docente di Storia dell’industria e di Storia dell’industria editoriale contemporanea nell’Università di Bari, dedica un commento a Sergio Marchionne in gravi condizioni di salute negli ultimi giorni. “Sergio Marchionne lascia una presenza molto forte nell’Italia meridionale del Gruppo Fiat Chrysler Automobiles e di altre società della sua galassia. Dall’Abruzzo al Molise, dalla Campania alla Basilicata e alla Puglia, sono 11 gli stabilimenti di grandi e medie dimensioni in attività, in quattro dei quali si assemblano vetture e macchine movimento terra (a Pomigliano d’Arco, S.Nicola di Melfi, Atessa e Lecce), mentre negli altri sette (Sulmona, Termoli, Napoli, Pratola Serra, Foggia, Bari e S.Nicola di Melfi) si producono motori e altra componentistica”.
“Ognuno di questi siti, a sua volta, traina attività indotte di varie dimensioni nei singoli territori, sia in attività manifatturiere e sia in quelle dei servizi che contribuiscono a formare cluster produttivi di assoluto rilievo nel panorama industriale dell’Italia meridionale”, sottolinea. Pirro ricorda che “l’impianto di S.Nicola di Melfi della Fiat Chrysler Automobiles, con i suoi 7.447 addetti diretti, più 4.100 nelle 18 aziende dell’indotto di primo livello, è divenuto la seconda fabbrica d’Italia per numero di occupati dopo l’Ilva di Taranto (10.980), e venne ammodernato con un investimento di 1 miliardo di euro per produrre Jeep Renegade e 500X, soprattutto per i mercati esteri, facendo crescere così in misura oltremodo rilevante le esportazioni dalla Basilicata, e fornendo agli acquirenti centinaia di migliaia di autovetture dei due nuovi modelli, mentre, proprio in questi giorni, si sta chiudendo il lungo ciclo di costruzione della Punto”.