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Bari, in barca a vela al Polo Nord: fisici dell’Università alla ricerca di plastiche e dei resti del dirigibile Italia

Pubblicato da: redazione | Gio, 12 Luglio 2018 - 09:45

I ricercatori del dipartimento Interateneo di Fisica “M. Merlin” e della sezione dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare di Bari parteciperanno alla missione Polar Quest 2018 (foto www.polarquest2018.org). Si tratta di una missione di esplorazione scientifica e geografica sulla barca a vela eco-sostenibile Polar Nanuq intorno alle isole Svalbard, nel cuore dell’Artico, che partirà il prossimo 21 luglio alla ricerca dei resti del dirigibile Italia, tragicamente precipitato alle Svalbard il 24 maggio 1928 e mai più ritrovato.

Come il dirigibile Italia novanta anni fa, anche il Polar Nanuq avrà a bordo strumentazione scientifica, in questo caso con tre principali obiettivi: studiare la radiazione cosmica alle alte latitudini, raccogliere dati sull’inquinamento da microplastiche disperse in mare e fare telerilevamenti geografici per modellizzazione 3D e raccolta di dati su fauna e coste.

L’esperimento sui raggi cosmici, convenzionalmente chiamato PolarQuEEEst, ha un programma senza precedenti di misura e studio dei raggi cosmici a latitudini polari, con un rivelatore sviluppato dal Centro Fermi (Museo Storico della Fisica e Centro Studi e Ricerche Enrico Fermi), in collaborazione con le sezioni dell’Infn di Bari e Bologna, e le Università di Bari, Bologna, e Politecnico di Torino. PolarQuEEEst si svolge nell’ambito dell’esperimento Extreme Energy Events (eee.centrofermi.it), a cui ricercatori del Dipartimento di Fisica e della Sezione Infn Bari collaborano da tempo. Al Cern di Ginevra, con l’aiuto degli studenti da scuole superiori italiane, norvegesi e svizzere, sono stati costruiti tre rivelatori gemelli: uno sarà installato a bordo del Polar Nanuq, un altro in una scuola superiore a Nessoden, in Norvegia, e il terzo in un liceo a Bra in Italia, per consentire la misurazione del flusso dei raggi cosmici simultaneamente su circa 40 gradi di latitudine. I rivelatori saranno sincronizzati tra di loro tramite un sistema di Gps, in maniera da poter correlare le informazioni raccolte.

La spedizione a bordo di Nanuq partirà il 21 luglio da Isafjordur, nell’Islanda del nord, attraverserà il mare di Groenlandia per giungere a Longyearbyen, capoluogo amministrativo dell’arcipelago delle Svalbard, la “capitale”più settentrionale del mondo, il 1 agosto. Ne ripartirà il 4 agosto e nei due giorni successivi sarà presso Ny Aalesund, insediamento scientifico dove ha sede anche la stazione di ricerca italiana del Cnr “Dirigibile Italia”, per una cerimonia commemorativa alla presenza dei discendenti dell’equipaggio del dirigibile Italia. Il 6 agosto Nanuq salperà per una circumnavigazione completa delle Svalbard e da quel momento la spedizione si svolgerà, lungo le coste settentrionali dell’isola di Spitsbergen e la Terra di Nord Est, per rientrare a Longyearbyen il 24/8, da cui salperà nuovamente stavolta verso Tromso, nella Norvegia continentale, dove la missione si concluderà prevedibilmente il 4 settembre.

Il dipartimento di Fisica e la Sezione Infn di Bari, nelle persone del prof. Marcello Abbrescia e del dott. Mario Nicola Mazziotta, in particolare, hanno avuto la responsabilità progettare il sistema di acquisizione dati dei rivelatori, di sensoristica e Gps, hanno partecipato alla calibrazione e prenderanno parte all’installazione in Islanda e Norvegia. Un’occasione unica per partecipare ad un’avventura eccezionale, in nome della scienza e del rispetto dell’ambiente.

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