Il Reddito di dignità (Red) cambia pelle e va ad integrarsi con il Reddito di inclusione, le due misure introdotte dalla Regione Puglia e dall’ex governo Gentiloni per combattere la povertà. In settimana è nato il nuovo Red ed è stata riattivata la piattaforma pugliese per presentare le domande di accesso.
Sia per quanto riguarda il Red che il Rei sono stati rivisti i criteri per poter avere accesso ed in entrambi i casi la platea è stata allargata e le due misure non si sovrappongono ma vanno ad integrarsi, finendo per coprire una più larga fetta di popolazione. Vediamo cosa cambia per il Red pugliese: possono presentare domanda anche le famiglie con Isee sotto i 6mila euro e che hanno una componente reddituale superiore a 3mila euro (sino a ieri erano esclusi). Non solo, anche per coloro che hanno un Isee superiore ai 6mila euro sono stati individuati dei criteri che permettono di partecipare al Reddito di dignità: ad esempio, è il caso delle famiglie numerose, cioè con almeno 3 figli minori. Possono accedere al Reddito di dignità anche particolari categorie, ritenute “fragili”: i genitori separati senza casa e senza lavoro, persone con disabilità inserite in percorsi “dopo di noi” con Isee uguale o inferiore a 25mila euro, donne vittime di violenza con o senza figli, nuclei familiari con un congiunto che necessita di prestazioni di assistenza familiare (lavoro di comunità) per un periodo di ricovero ospedaliero o riabilitativo. Per questi ultimi casi non sarà necessario depositare l’istanza in quanto saranno gli stessi servizi sociali a segnalarli e ad attivare la procedura per la concessione. Il governo Emiliano sta valutando anche la possibilità di riconoscere il Red alle famiglie con Isre superiore a 3mila euro.
Si calcola che la nuova platea di beneficiari potrebbe raggiugere la quota di 30mila nuclei.