“L’idea di reintrodurre i voucher per il solo settore agricolo, che ha subito trovato la sponda di alcune sigle datoriali, è un ritorno al passato. Un istituto cancellato dal precedente Governo sulla spinta di una proposta referendaria della Cgil, sostenute da oltre un milione di firme raccolte, che ha portato ad abrogare quella norma prima ancora di chiamare i cittadini ad esprimersi democraticamente”.
E’ quanto afferma Pino Gesmundo, segretario generale della Cgil Puglia, in merito alla proposta del ministro Centinaio. “Vorremmo ricordare che l’Inps dando seguito a provvedimenti legislativi successivi all’abrogazione dei voucher, già dallo scorso anno ha già previsto procedure per l’accesso al lavoro accessorio per imprese e persone, anche per il settore agricolo. Si tratta di processi informatici e tracciabili, e forse è questo che non piace alle imprese che trovano ascolto in questo Governo”.
“In Puglia conosciamo bene il mercato dei voucher cartacei – prosegue Gesmundo -, che invece di essere elemento che facilitava l’accesso al lavoro si è trasformato – tesi sostenuta anche da analisi dell’Inps – in uno strumento che ha favorito il lavoro nero e l’elusione. Tra l’altro il ricorso ai voucher nel settore primario è stato molto limitato a differenza dei servizi e del commercio”.
Quel che serve all’agricoltura, conclude Gesmundo, “è il rispetto dei contratti e della dignità delle persone. E’ l’applicazione piena della norma 199 di contrasto al caporalato, con una stagione di grandi raccolte alle porte e una disponibilità quasi ridicola delle imprese, ad esempio, ad iscriversi alla Rete di qualità del lavoro agricolo predisposta dal ministero, che insiste anche sul potenziamento dell’incontro tra domanda e offerta di lavoro. In Puglia e in altre regioni continua la pratica dello sfruttamento, si ingrossano vecchi e nuovi ghetti, si costringono migliaia di lavoratori a vivere in condizioni insostenibili. E a fronte di tutto questo la priorità del Governo è il ritorno ai voucher? Serve il rispetto delle leggi e la piena assunzione di responsabilità da parte delle imprese, quella che ancora è mancata finora ai tavoli istituzionali ai quali partecipa il sindacato. Qualora si dovesse proseguire su una strada ingiusta e sbagliata la risposta della Cgil pugliese sarà forte e decisa. Chi vuole tornare al passato bypassando la volontà dei cittadini troverà la nostra organizzazione di traverso”.