“Non posso e non voglio essere il firmatario di una convenzione che condanna a morte la giustizia barese”. E’ la dura presa di posizione di Giovanni Stefanì, presidente dell’Ordine degli Avvocati di Bari, che durante l’assemblea nazionale ha rivelato il dissenso a sottoscrivere la convenzione proposta dal ministero della Giustizia per l’uso della sede distaccata di Modugno.
Una soluzione “spezzatino”, che comprende anche il palazzo di via Brigata Regina, ma che non risponde alle richieste di un’unica struttura capace di contenere tutte le attività di magistrati, avvocati e personale amministrativo. “Dal 2011 si lavora in spazi indecenti”, ha aggiunto Francesco Cassano, presidente Corte d’Appello di Bari. “E’ in dubbio la credibilità del ministro Bonafede”, ha attaccato Gaetano Sassanelli, presidente della Camera penale del capoluogo. “Il ministro – prosegue Sassanelli – ha detto delle cose false quando ha dichiarato che la decisione del decreto legge è stata condivisa dall’avvocatura, non è vero“. Il ministro si rivolga a noi senza utilizzare i social”, spiega nel video Beniamino Migliucci, presidente Unione Camere Penali.
L’ordinanza sindacale di sgombero del palazzo di via Nazariatz scatta dal 31 agosto. Il decreto legge del neo ministro Alfonso Bonafede impone lo stop ai processi fino al 30 settembre con la rimozione delle tende allestite nel parcheggio del Palagiustizia a rischio crollo. I lavoratori sono in attesa di capire le tempistiche della ricerca di mercato anche se nel frattempo il ministero ha individuato due sedi provvisorie (Modugno e via Brigata Regina). Insufficienti però ad accogliere i dipendenti e a far riprendere i processi in maniera stabile. Si teme che l’atto d’emergenza possa diventare una soluzione definitiva.