Nel 2017 l’attività economica in Puglia è cresciuta in misura modesta per effetto soprattutto dell’andamento positivo dell’industria e dei servizi. È quanto emerge dal documento “L’economia della Puglia”, redatto dalla sede di Baridella Banca d’Italia e presentato oggi alla stampa dal direttore della sede, Pietro Sambati, dal responsabile della divisione analisi e ricerca, Maurizio Lozzi, e dal ricercatore Vincenzo Mariani.
“Il passo è lento e le ragioni – ha spiegato Sambati – sono soprattutto nella bassa produttività. È una questione cruciale che deve trovare risposta con il rilancio degli investimenti, pubblici in particolare”. La crescita dell’industria, con il fatturato incrementato dell’1,7%, è stata trainata – è emerso – dal siderurgico che ha beneficiato della ripresa dell’Ilva, i cui livelli produttivi rimangono tuttavia inferiori rispetto al periodo precedente le vicende giudiziarie. Anche per i servizi il valore aggiunto ha continuato a crescere (1,1%) sostenuto dal comparto turistico. Si è invece ridotto (-4,0%) quello del settore agricolo mentre ha ristagnato, interrompendo il calo dell’anno precedente, quello delle costruzioni (0,4%).
La moderata crescita dei finanziamenti bancari alle imprese è proseguita (0,9%), aumentando soprattutto nel manifatturiero (5,1%). Aumentati nel 2017 anche i prestiti erogati alle famiglie (3,9%). Il prodotto interno lordo risulta tuttavia – è stato sottolineato – ancora inferiore dell’8,5% rispetto al 2007, ultimo anno prima della crisi. Dal documento risulta inoltre che il valore aggiunto pro capite si è ridotto più intensamente rispetto alla media nazionale. Il divario negativo con l’Italia (-36%) si è acuito anche a seguito del calo della produttività, già inferiore in regione. Ad incidere la scarsa dotazione di capitale umano nelle aziende e il costo del lavoro per unità di prodotto che in Puglia risulta essere superiore. L’occupazione nel 2017, dopo l’aumento degli ultimi due anni, è rimasta stabile (0,3%), ma i livelli occupazionali risultano inferiori di oltre il 6% rispetto al 2008 (-80mila occupati circa) mentre la forza lavoro continua a registrare un progressivo invecchiamento.