Uno stato di agitazione permanente dei magistrati del distretto di Bari “per la condizione di emergenza in cui versa questo territorio in questo momento drammatico” è proclamato a partire da oggi dall’Anm di Bari per la situazione dell’edilizia giudiziaria barese.
I magistrati chiedono l’intervento del presidente della Repubblica, del Csm e della Giunta esecutiva dell’Anm “perché si restituisca alla magistratura di questo territorio la dignità che merita per aver sempre dato continuità all’azione giudiziaria con immensi sacrifici e perché si assicuri ai cittadini la tutela giudiziaria in ambienti sicuri e idonei”. In una nota a firma del presidente e del segretario dell’Anm di Bari, Lorenzo Gadaleta e Rossella Calia Di Pinto, si “denuncia pubblicamente l’intollerabile e radicale inconsistenza delle risposte della politica locale e nazionale, degli organi amministrativi e dell’apparato centrale ministeriale e la palese volontà di ignorare uno stato di evidente e estremo degrado materiale degli immobili destinati alle attività giudiziarie baresi”.
“Il ministero dovrebbe adottare un provvedimento di sospensione dei termini processuali perché la situazione della Giustizia barese è paragonabile a quella di una pubblica calamità come un terremoto”, lo ha detto il segretario dell’Anm di Bari, Rossella Calia Di Pinto, intervenendo sulla questione della sospensione dell’agibilità del Palagiustizia di via Nazariantz per pericolo crollo dell’immobile. Sulla questione, e al fine di trovare soluzioni urgenti immediate, è in corso in queste ore in Corte d’Appello una riunione straordinaria della Conferenza Permanente, alla quale partecipano i vertici degli uffici giudiziari baresi, Comune, sindacati dei lavoratori, avvocati, Inail (ente proprietario del palazzo) e rappresentanti della Prefettura. Assente il Ministero di Giustizia che dovrebbe prendere le decisioni finali.
A quanto si apprende, la Conferenza sta valutando il trasferimento di Procura, uffici gip e polizia giudiziaria in un immobile in via Brigata Bari. Le udienze con detenuti si svolgeranno provvisoriamente in piazza De Nicola e Bitonto, in attesa che il Ministero autorizzi l’utilizzo dell’ex sede distaccata di Modugno. La Prefettura ha, inoltre, dato la disponibilità a requisire altri immobili privati a Bari, come l’ex Inpdap al quartiere Japigia. “Si tratta comunque di provvedimenti provvisori e temporanei – ha spiegato il segretario Anm – che non consentirebbero l’attività ordinaria ma soltanto le urgenze” perché per trasferire le 626 persone, tra personale amministrativo, magistrati e polizia giudiziaria, che occupano via Nazariantz, occorrerebbero circa 15mila metri quadrati, mentre Modugno – per esempio – ne ha 3.500, assolutamente insufficienti ad ospitare tutte l’attività.
Centinaia di processi sono saltati oggi con rinvio fino a febbraio 2019. “Vogliamo sensibilizzare l’opinione pubblica – ha concluso Calia Di Pinto – perché la giustizia è un servizio che riguarda tutti i cittadini. La libertà personale non può aspettare». Intanto il presidente del Tribunale di Bari ha emesso un nuovo provvedimento che limita l’accesso alle cancellerie ai soli atti urgenti in quanto il personale a partire da oggi sarà impegnato nelle «attività preparatorie al trasferimento in altra sede”.