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Bari, premi fiscali per chi assume baresi under 35 e investe nell’economia verde: le proposte di Picaro e Carrieri

Pubblicato da: redazione | Gio, 24 Maggio 2018 - 19:45

“Buon lavoro per i baresi e premi fiscali per chi assume inoccupati e disoccupati residenti a Bari e di età compresa tra i 18 e i 35 anni, a condizione che le nuove imprese – in forma di società di persone e o capitali – operino nei settori della  green economy nonché delle start up innovative”.

E’ sostanzialmente l’atto di indirizzo consiliare che i consiglieri comunali di centrodestra al Comune di Bari Carrieri e Picaro hanno preparato e che nei prossimi giorni depositeranno affinché possa essere discusso in consiglio comunale.

La proposta di delibera consiliare, dunque, intende introdurre incentivi fiscali (esenzione Tari,  riduzioni Imu e riduzioni oneri urbanizzazioni) per quelle nuove imprese operanti in settori ecosostenibili, che assumeranno a tempo indeterminato – tra il 2019 e il 2022 – giovani baresi disoccupati;  e mira ad arginare la crescente disoccupazione giovanile della Città di Bari ormai prossima al 51%.

Cifre spaventose – dicono i consiglieri comunali – che impongono misure straordinarie ed eccezionali di sostegno a chi dà buona occupazione e che non trovano risposte nelle politiche della giunta Decaro, poiché i tirocini formativi, che in questi anni si sono utilizzati, hanno fatto spendere risorse pubbliche e hanno avuto  minimi ritorni positivi sui tassi di disoccupazione.

La proposta quindi tende a far diventare appettibile investire e assumere a Bari, assegnando per tre anni sgravi fiscali alle nuove imprese che si insedieranno in città, che pagheranno 0 euro per Tari; 0 euro per Imu comunale; fino al 50% in meno di oneri di urbanizzazione.

Sempre per tre anni, inoltre, si prevede un’aliquota Imu ridotta al 4,6 per mille sui fabbricati della categoria catastale A10, C1 e C3, adibiti ed utilizzati direttamente dai proprietari per uffici, attività commerciali (esercizi di vicinato) e piccoli laboratori artigianali oppure concessi a canone concordato a terzi. Anche in questo caso a fronte di assunzioni a tempo indeterminato di giovani baresi disoccupati tra i 18 e i 34 anni.

Per noi sono queste dunque le politiche attive del lavoro che rendono un territorio competitivo rispetto ad altri; non già l’assistenzialismo del centrosinistra che tra cantieri di cittadinanza e tirocini formativi,  illude i giovani e consente di sfruttarli per pochi euro.

Siamo orgogliosi pertanto di presentare l’ennesima proposta concreta per Bari, che si affianca alle tante che in questi anni abbiamo invano avanzato in tutti i settori più importanti della vita cittadina (ricordiamo in particolare quella presentata recentemente per incentivare l’assunzione di donne e soggetti in difficoltà economica). Proposte che saranno tutte ricomprese nel programma di governo cittadino che presenteremo prossimamente agli elettori baresi.

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