A Castellana Grotte l’imposta di soggiorno rischia di avere vita breve. La Federalberghi Bari-Bat, come annunciato nel marzo scorso all’indomani dell’entrata in vigore del tributo, ha presentato un ricorso al Tar della Puglia per l’annullamento, previa sospensione dell’efficacia, dei relativi provvedimenti del Comune del sud est barese. Con l’istanza all’organo di giurisdizione amministrativa, redatta dallo studio legale Lo Muzio di Bari, si richiede l’annullamento delle deliberazioni del comune di Castellana Grotte e dell’allegato Regolamento dell’imposta di soggiorno.
I provvedimenti furono subito definiti dal presidente della Federalberghi, Francesco Caizzi, “confusi e iniqui, che fanno acqua da tutte le parti, oltre che intrisi di vecchie forme di burocrazia che rendono oltremodo onerosa l’attività degli operatori delle strutture ricettive.” “Alla luce del commento della norma che indirizza e vincola l’esercizio del potere amministrativo dei comuni nell’emanazione di regolamenti volti ad affidare il servizio di riscossione dei tributi locali a terzi – si legge nel ricorso – il Comune di Castellana Grotte ha evidentemente violato la normativa vigente, posto che, senza rispettare le richiamate procedure ad evidenza pubblica vigenti in materia di appalto di servizi pubblici locali, ha scelto di affidare agli stessi gestori degli alberghi dove alloggiano i turisti la responsabilità della riscossione dell’imposta di soggiorno…”.
Nell’istanza si evidenzia, altresì che “l’attività di riscossione non è stata affidata a nessuno dei soggetti tassativamente indicati dalle norme in vigore, bensì direttamente a soggetti privati, quali i gestori delle strutture recettive cui viene imposta, senza possibilità di rinunzia o di soluzione alternativa, una serie di adempimenti che, oltre a richiedere del tempo che viene sottratto all’attività d’impresa, senza per ciò prevedere alcun ristoro economico, richiedono delle competenze contabili di figure professionali assenti nell’ambito dell’attività svolta dagli albergatori, il che comporta evidentemente anche la necessità di formare del personale ad hoc, con spese a carico dell’albergatore stesso.”
“Abbiamo provato in ogni maniera – commenta il presidente degli albergatori baresi e pugliesi – di suggerire al sindaco di Castellana Grotte le nostre osservazioni dettate dal buonsenso e dalla ragionevolezza. Auspichiamo adesso che il ricorso sia accolto positivamente dal Tar. Noi necessitiamo di una politica che lavori per l’eliminazione di oneri burocratici che gravano sulle imprese senza essere produttivi. Nel caso specifico, inoltre, i visitatori percepiscono questa tassa come eccessivo carico impositivo in una città che offre già a pagamento tutti i servizi connessi alla Grotte, che sono il suo principale attrattore turistico.”