“La scelta del Santo Padre di vivere a Bari questa giornata di riflessione e preghiera è nella linea del riconoscimento di San Nicola come patrono, di fatto, dell’ecumenismo”. È il commento di monsingor Francesco Cacucci, arcivescovo di Bari-Bitonto, dopo l’annuncio che il 7 luglio papa Francesco si recherà a Bari per una giornata di riflessione e preghiera ecumenica sulla situazione drammatica del Medio Oriente, con i capi delle Chiese presenti nell’area: una scelta, dice, che “commuove tutta la diocesi e la città”.
San Nicola, spiega il presule, “è il Santo più venerato in Oriente e Occidente ed è il punto di riferimento tra la Chiesa cattolica e quella ortodossa, in particolare, e non solo. In questa decisione c’è anche una sorta di continuità con quello che abbiamo vissuto qui negli ultimi anni: le visite del patriarca Bartolomeo I, del metropolita Hilarion e, soprattutto, la traslazione della reliquia di San Nicola a Mosca e San Pietroburgo. Tutto ciò ha intensificato, in un modo unico, i rapporti tra Chiesa cattolica e ortodossa, sia di Costantinopoli sia di Russia”.
“Ecco perché Papa Francesco ha promosso questo incontro nel nome di San Nicola. Noi siamo felicissimi: Bari, come città ecumenica e città nicolaiana, accoglie questa decisione come una grande grazia del Signore”, aggiunge. Per monsignor Cacucci “nell’iniziativa voluta dal Santo Padre non c’è solo l’aspetto religioso ed ecumenico, ma anche politico, nel senso più alto del termine”. Quello di luglio, osserva, “non sarà un incontro ad intra tra le Chiese cristiane, ma sarà una giornata con al centro lo scenario doloroso della religione mediorientale, dove ci sono guerre e martiri cristiani. Due aspetti che si tengono insieme: politico e religioso”. E a proposito di Bari come importante snodo per il dialogo ecumenico, con le visite del patriarca Bartolomeo I, del metropolita Hilarion e il pellegrinaggio in Russia della reliquia di San Nicola, l’arcivescovo rileva che “quella ecumenica è una vocazione che ha radici ben solide a Bari. Non dimentichiamo che, nel 1987, si tenne qui la Commissione mista cattolico-ortodossa e che, fin dal 1969, Bari è stata la prima realtà dove si è aperta una cappella ortodossa in una cripta cattolica, quella di San Nicola appunto. La vocazione ecumenica di Bari, nel nome di San Nicola, è consolidata. Credo che questo abbia determinato la scelta del Santo Padre”.