“Negata l’iniziativa sugli attacchi ad Afrin, nel nord della Siria”. La denuncia è dei rappresentanti del collettivo “Ex caserma liberata” che avevano organizzato l’evento richiedendo un’aula nel Palazzo delle Poste dell’Ateneo, in piazza Cesare Battisti. L’Ateneo ha però negato gli spazi. “Quando ci siamo recati in Ateneo per un chiarimento ci è stato specificato che uno studente di medicina di nazionalità turca aveva segnalato ad un suo professore e al consolato turco – spiegano – questa iniziativa e quindi, su pressione del docente o del consolato, l’università aveva deciso di negare l’aula”. Anche il rettore Antonio Uricchio ha spiegato l’accaduto e ha ribadito che le aule universitarie non vengono assegnate per iniziative politiche.
“Vogliamo sapere chi sia il mandante politico del rigetto dell’autorizzazione – spiegano ancora – il rettore, su pressione di uno o più professori o il ministero dell’istruzione su pressione del Consolato turco? Chi ha contattato il Miur esercitando una tale influenza da spingere il capo di gabinetto ad intercedere per bloccare l’assegnazione di un’aula? Qual è il ruolo della Digos e quindi del Ministero degli Interni in questa vicenda? Come mai iniziative del genere si sono già tenute in altre università italiane, ma non possono avvenire all’Uniba? Il rettore ha dovuto appellarsi addirittura all’art. 2 del “Regolamento per la concessione in uso di aule e spazi”, che vieta l’utilizzo di aule dell’università per iniziative politiche, per negarci l’aula. Peccato che fino ad ora nessuna iniziativa a carattere politico abbia ricevuto un tale discrimine”. Il collettivo ha organizzato un presidio il 4 aprile alle 10 in piazza Cesare Battisti.