Sono andate distrutte solo le schede delle ultime elezioni politiche nel rogo di due giorni fa all’interno dell’archivio del Tribunale di Bari sotto gli uffici del Giudice di Pace al quartiere San Paolo.
Le indagini di Digos e vigili del fuoco, coordinate dal pm della Dda Isabella Ginefra, hanno accertato che le fiamme non hanno toccato i fascicoli dei processi custoditi in un’altra zona dello stesso archivio, ma soltanto le schede che non è escluse fossero proprio l’obiettivo. Le fiamme hanno danneggiato parte dell’impianto fognario rendendo inagibili i bagni del giudice di pace e sono in corso verifiche anche su danni ad alcune colonne montanti. Su disposizione del presidente del Tribunale di Bari, Domenico De Facendis, da questa mattina i magistrati possono rinviare le udienza, come già oggi è avvenuto.
L’incendio è divampato a partire dalla porta in ferro che separa l’archivio dall’atrio del seminterrato, che è stata trovata sfondata. È ancora in corso di accertamento con quali modalità sia stato appiccato il fuoco. Al momento gli inquirenti ipotizzano il reato di incendio doloso con l’aggravante mafiosa e hanno posto sotto sequestro l’area. Le prime indagini hanno inoltre confermato che le telecamere di videosorveglianza non fossero funzionanti, quindi non ci sono immagini utili a disposizione degli investigatori che stanno cercando di ricostruire movente e modalità dell’agguato incendiario.