I finanzieri del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria (Gico) di Bari hanno eseguito due provvedimenti di sequestro del Tribunale di Bari – terza Sezione penale, in funzione di Tribunale della prevenzione, relativi a patrimoni di provenienza illecita riconducibili a due pregiudicati: Angelo Locorotondo, classe 1978, di Noci e Claudio Guerrieri, classe 1974, di San Severo.
I provvedimenti ablativi, richiesti dalla Procura della Repubblica di Bari, a seguito di mirate e complesse indagini economico-patrimoniali condotte dai finanzieri del Nucleo di Polizia economico-finanziaria del capoluogo pugliese, sono stati emessi ai sensi della normativa antimafia; gli stessi hanno riguardato due attività commerciali nel settore della produzione e vendita di prodotti lattiero-caseari, quote societarie, quattro conti correnti bancari, un appartamento di 150 metri quadrati e un box auto, per un valore complessivo di circa tre milioni euro.
Il sequestro “di prevenzione”, detto anche “anticipato”, si prefigge lo scopo di evitare che i beni nella disponibilità dei soggetti considerati “socialmente pericolosi” (in quanto connotati da una spiccata dedizione al crimine, quali autori di reati di estorsione, incendio, turbativa sulla libertà dell’industria, trasferimento fraudolento di valori, evasione fiscale) possano essere distratti o comunque ceduti, anche e soprattutto fittiziamente, a prestanome.
La valorizzazione in chiave patrimoniale degli elementi acquisiti nelle nel corso delle indagini nonché l’analisi e l’incrocio delle informazioni estrapolate dalle diverse banche dati in uso alla Guardia di Finanza hanno permesso di acclarare l’assoluta sproporzione tra il valore dei beni nella disponibilità degli indagati, anche per il tramite di prestanome, rispetto ai redditi dichiarati o all’attività economica svolta da questi ultimi.