Nel primo pomeriggio di oggi, la Corte d’Assise di Bari ha emesso sentenza di primo grado nei confronti di Leonardo Campanale di 48 anni, esponente di spicco del clan “Strisciuglio”, operante al rione “S. Girolamo” di Bari, e del suo sodale Gianfranco Caputi di 30 anni.
I due sono stati condannati, con il rito abbreviato, alla pena dell’ergastolo in quanto ritenuti responsabili dell’omicidio di Nicola Lorusso, detto “U’ciucc”, avvenuto al rione San Girolamo l’11 gennaio 2015.
Le indagini hanno accertato precise responsabilità dei due per il grave fatto di sangue, avvenuto alle ore 9.30 di quella domenica mattina, in via Van Westerhout, strada attigua alla pineta di “S. Francesco” ove, come tutte le domeniche, erano presenti numerose donne e bambini. Nella circostanza, i due, per vendicare l’assassinio di Felice Campanale, padre di Leonardo, nell’ambito di una faida in corso ormai da anni e tesa al controllo del potere criminale sul quartiere San Girolamo di Bari, hanno ucciso Nicola Lorusso, padre di Umberto e Saverio, esponenti di spicco dell’omonimo clan antagonista.
I due, in particolare, hanno atteso l’uscita di Lorusso dalla sua abitazione, quindi, dopo aver bloccato l’autovettura sulla quale viaggiava in compagnia della moglie, hanno esploso numerosi colpi di arma da fuoco, con l’impiego di un fucile mitragliatore AK 47 Kalašnikov.
A sparare sarebbe stato Campanale mentre Caputi era alla guida dell’auto, una Mercedes classe B, dagli stessi utilizzata per commettere l’omicidio e risultata rubata.