“Non è più ammissibile assistere al gioco dei ricorsi e controricorsi da parte di aziende che non si aggiudicano appalti e che per la cronica lentezza della macchina giudiziaria si perdono milioni di euro destinati alla realizzazione di importanti opere pubbliche. Si devono ricercare nuove regole che limitino e scoraggino queste pratiche che producono danni incalcolabili, anche sul piano dell’occupazione”.
E’ uno dei punti cardine sostenuti da Salvatore Bevilacqua confermato, per acclamazione, alla guida della segreteria della Feneal Uil Puglia al termine del settimo Congresso regionale tenutosi a Brindisi. Con lui fanno parte della segreteria Juri Galasso e Salvatore Listinge. Tesoriera, Patrizia D’Esposito.
Due le giornate di lavoro, presiedute dal segretario organizzativo nazionale Pierpaolo Frisenna, dibattendo i temi della legalità, della sicurezza e dello sviluppo, sintetizzati dal titolo “Lavoro: un diritto da ricostruire in Puglia”. Presente anche il segretario generale nazionale della Feneal Uil, Vito Panzarella.
Nella sua relazione, poi stralciata e ripresa nel documento finale, Bevilacqua ha toccato gli argomenti cari alla categoria, senza disdegnare di tracciare un profilo dettagliato di quanto è accaduto e di quali siano le prospettive in Puglia e nel Paese.
Senza entrare nel merito di quanto emerso dalle elezioni politiche del 4 marzo scorso, il segretario ha ricordato come sia quanto mai opportuno e necessario “stabilire che la Puglia fa ancora parte dell’Italia e che pagando le tasse come tutti gli altri possiamo vantare gli stessi diritti e le stesse occasioni di sviluppo e per fare questo servono alcune cose di cui non possiamo più farne a meno: strade, autostrade, ferrovie, alta velocità, porti, aeroporti; in una sola parola: infrastrutture, per riavviare un percorso di sviluppo sostenibile e duraturo, oltre a una riduzione e semplificazione di permessi e autorizzazioni”.
Ha poi sottolineato come “il settore delle costruzioni vive ancor oggi un momento di crisi profonda e anche in questo momento in cui gli indicatori dicono che l’Italia sta uscendo dalla crisi il settore edile non avverte questo fenomeno favorevole. Il 2017 ci consegna ancora un settore dimezzato e la Puglia non fa eccezione”.
Bevilacqua ha ricordato le varie sfumature di lavoro nero e la fuga di tante imprese che “approfittando delle pieghe contrattuali e normative dietro l’opportunità di un costo del lavoro più basso, pur effettuando lavori tipicamente edili applicano contratti meno onerosi, dimenticando che nella paga oraria del contratto edile vi sono i costi degli scatti d’anzianità, della formazione, delle ferie, della tredicesima e della sicurezza che incidono sul montante orario, ma assolutamente indispensabili per un settore atipico come quello edile, che per cercare di mettere un freno agli infortuni finanzia una formazione sulla sicurezza preventiva per tutti i nuovi assunti”.
Ecco perché, ha concluso Bevilacqua, “lavoro è un diritto da ricostruire in Puglia con il nostro impegno quotidiano, tutti insieme, giorno dopo giorno”.