Noi con l’Italia-Udc e Pd si leccano le ferite anche in Puglia dopo debaclé elettorale. Tra i più delusi il pugliese Raffaele Fitto, la cui parabola politica ha avuto un arresto negli ultimi 3 anni. “E’ stato un risultato elettorale al di sotto delle aspettative – ammette l’ex ministro e presidente della Regione Puglia – siamo comunque soddisfatti di aver contribuito ad essere nella coalizione che ha avuto miglior successo. Il risultato fa parte del contesto più generale con un consenso che ha determinato una vittoria per il Movimento5Stelle. Comunque il centrodestra viene fuori come coalizione più forte. Poi partendo dagli amici eletti negli uninominali, 8,4 alla Camera e 4 al Senato, vogliamo ripartire col percorso fatto, per poter proseguire sulla linea indicata e dare il nostro contributo”.
Anche nel Pd c’è aria funesta. “Molti di noi in Puglia – dice la pugliese Teresa Bellanova, vice ministro uscente – parlo anche a titolo personale, hanno avuto di fronte non solo i naturali avversari politici ma anche – a volte soprattutto – esponenti del proprio partito. Il che non solo non ha aiutato per niente il nostro lavoro danneggiandolo ma ha disorientato pesantemente il nostro elettorato. Il Pd – aggiunge – non è un partito a scala regionale né si può essere un Pd a Roma e un altro a Santa Maria di Leuca o a Bari e, io per prima, nei panni di un normale cittadino mi sarei chiesta in quale confusione mentale si trovasse una classe dirigente per arrivare a tanto. A maggior ragione se quella stessa classe dirigente, a pochi giorni dal voto, invece di sostenere il Pd auspicava che a rappresentare il Salento e la Puglia in Senato fosse il candidato di Leu. Nonostante questo, il nostro dato nel Collegio Nardò-Casarano è in linea con quello nazionale”.