Nel carcere di Bari un detenuto di 30 anni, di nazionalità italiana, sarebbe risultato positivo alla tubercolosi. A dare l’allarme è il sindacato della polizia penitenziaria Co.s.p. L’uomo, stando alle prime informazioni raccolte, è stato ricoverato nella giornata di ieri ed è attualmente piantonato nel reparto di malattie infettive del Policlinico di Bari.
Secondo il sindacato autonomo si tratterebbe di un detenuto, ospite da più di un anno nella casa circondariale del capoluogo pugliese. Il rischio di contagio preoccupa gli operatori del carcere a causa del contatto diretto con altri detenuti e con gli agenti di polizia penitenziaria. Secondo il sindacato il personale addetto alla sicurezza lamenta da tempo la mancanza di visite di controllo che non verrebbero effettuate da diversi anni, in violazione delle norme sulla sicurezza e sulla tutela della salute dei lavoratori.
Il segretario generale nazionale Domenico Mastrulli chiede con urgenza “l’adozione delle misure previste al fine di tutelare la salute del personale e dei detenuti del carcere barese”. Il Coordinamento sindacale penitenziario nell’esprimere preoccupazione per quanto sta accadendo chiede l’immediata verifica delle condizioni igienico sanitarie poiché, come denuncia il Co.s.p. “da oltre un anno gli agenti di polizia penitenziaria non vengono sottoposti ai controlli di routine previsti”. La seconda sezione del carcere di Bari ospita circa un centinaio di detenuti.