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Andria, una telefonata al momento “sbagliato”: arrestati due pusher

Pubblicato da: redazione | Mar, 13 Febbraio 2018 - 11:00

Ha telefonato all’amico pusher proprio durante una perquisizione dei carabinieri, è stato rintracciato ed è finito in manette, con l’aggravante della resistenza a pubblico ufficiale. Altro colpo della Compagnia Carabinieri di Andria alla micro illegalità locale: stavolta ad essere assicurati alla giustizia sono stati due pregiudicati, entrambi andriesi, M.D. di 29 anni e D.S., 28enne, arrestati per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti in concorso e, il secondo, anche resistenza a pubblico ufficiale.

La scorsa serata, a seguito di una mirata attività info-investigativa, svolta dai militari dell’Aliquota Radiomobile, i carabinieri hanno sottoposto a controllo M.D., che aveva appena lasciato l’auto in sosta in viale Puglia. La perquisizione si rivelava positiva: sulla sua persona, infatti, venivano rinvenute ben 10 dosi di cocaina, pronte allo smercio, mentre al suo domicilio venivano rinvenuti un ulteriore, seppur modico, quantitativo di hashish e diverso materiale per il confezionamento, in serie, della droga: cellophane, bilancino di precisione, strumenti per il taglio e anche un centinaio di euro, ritenuti il provento dell’illecita attività di spaccio.

Durante le attività di recupero e sequestro del materiale, il telefono cellulare di M.D. ha iniziato a squillare insistentemente. I carabinieri hanno intuito che potesse trattarsi di qualcuno interessato all’acquisto della droga sequestrata. Così, dopo preliminari accertamenti, hanno identificato D.S., che aveva addirittura lasciato le chiavi della sua abitazione nell’auto di M.D.

Arrivati nel quartiere di residenza di D.S. questi, notata la presenza dei Carabinieri, ha iniziato a minacciarli e ad ingiuriarli, scaraventando contro di loro sedie e suppellettili. Resistenza ormai inutile, in quanto gli elementi acquisiti nei suoi confronti, suffragati anche dai riscontri telefonici, non lasciavano dubbi sul suo coinvolgimento nella detenzione ai fini di spaccio della cocaina in sequestro. D.S. veniva arrestato, oltre che per il concorso nel reato con M.D., anche per resistenza e minaccia a pubblico ufficiale.

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