“Il costo della terra in Puglia – denuncia il presidente di Coldiretti Puglia, Gianni Cantele – ha raggiunto mediamente i 14/16mila euro per il seminativo irriguo, i 20/25mila euro ad ettaro per i suoli olivetati, 33/37mila euro ad ettaro per i terreni ad uva da tavola, 15/18mila euro ad ettaro per il frutteto, valori medi decisamente superiori addirittura a quelli di Germania e Francia. La dismissione della proprietà pubblica dei terreni agricoli toglie allo Stato il compito improprio di coltivare la terra e rende disponibili risorse per lo sviluppo, ma soprattutto dà un impulso alla crescita, all’occupazione e alla redditività delle imprese che realizzano performance migliori in agricoltura quando sono condotte da giovani”.
Si è appena concluso il 3 febbraio a livello nazionale – riferisce la Coldiretti – l’invito a presentare le manifestazioni di interesse per l’acquisto da parte di giovani di 8mila ettari pubblici della Banca nazionale delle terre agricole avviata dall’Ismea. Una iniziativa a livello nazionale che rappresenta un importante esempio da seguire a livello territoriale considerato che la maggior parte dai terreni pubblici è di proprietà di enti locali che – sostiene la Coldiretti – dovrebbero andare nella stessa direzione.
“Dal ritorno degli immobili dismessi e delle terre pubbliche agli agricoltori che le coltivano possono nascere nuove imprese o, in alternativa, essere ampliate quelle esistenti – aggiunge Angelo Corsetti, direttore di Coldiretti Puglia – dato che il 50 per cento delle imprese agricole già esistenti condotte da giovani “chiede” la disponibilità di terra in affitto o acquisizione. Per questo abbiamo accolto con grande compiacimento lo spirito costruttivo e di grande attenzione allo sviluppo dell’imprenditoria giovanile in agricoltura “. In questa direzione la IV commissione consiliare, presieduta da Donato Pentassuglia, ha approvato all’unanimità il disegno di legge relativo alla “Modifica e integrazione dell’art., comma 5, della L.R. 29 maggio 2015 n. 15 (disposizioni per favorire l’accesso del giovani all’agricoltura e contrastare l’abbandono e il consumo dei suoli agricoli). “L’iniziativa legislativa – conclude Corsetti – favorirà certamente il processo di rigenerazione del settore agricolo che ha nei giovani imprenditori agricoli gli attori principali, il quale va accompagnato da mirate azioni incentivanti che diano risalto alle professionalità esistenti e promuovano un nuovo modo di fare impresa”.
In Puglia oltre 3 giovani su dieci sceglie di fare impresa in agricoltura e le giornate di lavoro – chiude Coldiretti Puglia – in cui sono impegnati lavoratori agricoli tra i 20 ed i 40 anni sono 4.907.478, quasi la metà rispetto al totale di 11-12 milioni di giornate lavorative l’anno (pari al 15% del totale nazionale).