Dopo, tra le altre, le tappe di Londra, Monaco di Baviera, Graz, Les Mans, Lille, Huddersfield, Brighton, Basingstoke, Munster, Berlino, Roma, Firenze, Ravenna, ospite dei più importanti festival europei di jazz, musica classica e contemporanea, continua a Parigi il viaggio di Pino Minafra & La Banda di Ruvo di Puglia. Domenica 14 gennaio il progetto – nato nel 1993 da un’idea del trombettista ruvese e diretta insieme al figlio Livio e (nella parte classica e tradizionale) a Michele Di Puppo – approda al Teatro “La Seine Musicale” per concludere, nella serata “La Banda des Pouilles – La Banda di Puglia”, la rassegna “Ilot la france et l’Italie”. In scaletta convivranno la Sivigliana di Adolfo Di Zenzo, celebri arie di Giuseppe Verdi, Georges Bizet, Giacomo Puccini, Giuseppe Verdi, Vincenzo Bellini,Giacomo Puccini, Gioacchino Rossini, Giuseppe Verdi, alcune colonne sonore diNino Rota e il brano originale Pinocchio firmato da Livio Minafra.
Il progetto “La Banda” nasce 25 anni fa per cercare di salvare dall’oblio una grande tradizione musicale tipica del Sud Italia che ha prodotto un suono originale e unico al mondo. L’intento del compositore e trombettista ruvese – direttore artistico del Talos Festival promosso dal Comune di Ruvo di Puglia e recentemente vincitore del bando triennale dello spettacolo della Regione Puglia – è stato quello di proporre la tradizione musicale classica della banda – arie d’opera, marce sinfoniche e musiche della settimana santa – e nello stesso tempo proiettare questa formazione nel suono contemporaneo, facendola confrontare con i linguaggi musicali più innovativi grazie alla presenza di compositori e solisti di valore internazionale. Il percorso trasversale fra “Tradizione e Innovazione” fatto dalla Banda di Ruvo di Puglia ha pienamente dimostrato l’attualità e la freschezza di questo suono caldo, vivo e generoso, ancora tutto da esplorare oltre che proteggere. Nel 2012, un grandissimo musicista e compositore come David Byrne, fondatore dello storico gruppo Talkin’ Heads, dichiarò di essere stato ispirato, per la realizzazione del disco Love This Giant con la cantante St. Vincent, proprio dal suono della banda, e in particolare dall’ascolto di un disco di «una banda che suonava su una facciata musica operistica e sull’altra jazz e musica di Nino Rota», verosimilmente corrispondente alla Banda di Ruvo di Puglia diretta da Pino Minafra e al doppio “Traditional Italian Banda / Banda And Jazz” (Enja, 1997).
La banda, che oggi appare come la cenerentola delle grandi formazioni, dimenticata dall’establishment e dall’intellighenzia musicale nazionale, è la maggiore responsabile della diffusione della cultura musicale nel nostro paese. Patrimonio endemico del Sud da oltre due secoli, la banda, come una sorta di teatro itinerante, è sempre stata capace di portare la grande musica a intere generazioni, paesi e piazze, spesso isolati geograficamente e depressi culturalmente, facendo scoprire il nostro grande patrimonio lirico (le arie d’opera interpretate con gli strumenti a fiato in luogo delle voci) e le grandi sinfonie, inventando un nuovo suono. Un patrimonio di assoluta unicità che oggi va custodito gelosamente e protetto.
La Banda è composta da Vincenzo Mastropirro, Francesco Di Puppo (flauto), Dominga Damato (oboe), Angelo Giodice (clarinetto piccolo), Giambattista Ciliberti, Leonardo Cattedra, Vito Di Cintio, Gianluigi Caldarola, Giuseppe De Michele, Rocco Di Rella, Vincenzo Di Puppo, Giuseppe Dicorato (clarinetto), Nicola Puntillo (clarinetto basso), Massimo Cianciaruso (sax soprano), Paolo Debenedetto (sax alto), Francesco Loiacono (sax tenore), Michele Marzella (sax baritono), Simone Lovino, Vito Vernì, Vito Lamanna (corno), Vito Francesco Mitoli, Luciano Palmitessa, Pino Minafra (tromba), Luciano Pischetola, Biagio De Michino (trombone), Emanuele Maggiore, Vincenzo Bucci (flicornino), Antonio Cicerone (flicorno soprano), Salvatore Barile (flicorno tenore), Nicola Valenzano (flicorno baritono), Giuseppe Scarati, Pasquale Di Muro, Sebastiano Lamorte, Michele Cantatore (tuba), Vincenzo Mazzone, Giuseppe Tria, Simone Salvatorelli e Tommaso Summo (percussioni), Livio Minafra (fisarmonica).