“Il comitato spontaneo di genitori Nati Liberi – Libera scelta vaccinale – Bari e Provincia prende atto con stupore e inquietudine della decisione del Ministero della Salute di inviare i Nas negli uffici del Comune di Bari al fine di identificare l’agenzia responsabile della affissione di tre manifesti recanti un invito alla corretta informazione in ambito vaccinale. Secondo quanto appreso da fonti di stampa, il Ministero avrebbe contestualmente inviato in Procura una denuncia per procurato allarme ai danni dei promotori della affissione”.
Inizia così un lungo comunicato dei responsabili della campagna contro le vaccinazioni che ha portato all’affissione per le strade di Bari di alcuni cartelloni che invitano a informarsi sulla questione e paventano possibili danni dovuti alla somministrazione di vaccini. Una campagna definita di “terrorismo” e “disinformazione” che ha scatenato l’ira e l’indignazione dei pediatri, pronti a chiedere spiegazioni al sindaco Decaro sull’opportunità di concedere spazi pubblici, e ha prodotto l’intervento dei nas dei carabinieri inviati dal ministero della Sanità.
“Come genitori informati e consapevoli prosegue il comunicato – ci sentiamo feriti da questi provvedimenti, che – qualora confermati – colpirebbero evidentemente la libertà di espressione, di coscienza, di pensiero, dopo che la legge 119, promulgata in gran fretta nel mese di luglio 2017, aveva già fatto man bassa della libertà di scelta e di cura, imponendo ai neonati e ai bambini tutti fino a 16 anni di età una batteria di vaccini mai imposta in alcun paese al mondo e mai sperimentata su alcun essere umano né cavia. Il tutto senza predisposizione di piani vaccinali individuali né di screening prevaccinali né di un sistema di farmacovigilanza attiva”
Sulla questione dei cartelloni pubblicitari il comitato, formatosi spontaneamente da alcune persone che si sono autotassate per finanziarsi, parla di censura perché: “invitavamo la cittadinanza a considerare la vaccinazione per quello che è, ossia un atto medico, da effettuarsi con consapevolezza dei possibili effetti collaterali”.
Sulla presa di posizione dei pediatri e, presto, dell’Ordine dei medici, il comitato si dice contrariato e persevera rilanciando: “Se il nostro invito a informarsi prima di sottoporsi a procedure mediche produce un risultato del genere significa che siamo sulla strada giusta. E invitiamo tutti a chiedersi perché questo è avvenuto”.