“C’è stato un elevato numero di accessi, ma abbiamo verificato i tempi di attesa e non ci sono stati reali disagi”. Così il commissario straordinario del Policlinico di Bari Giancarlo Ruscitti e il sub commissario dell’Azienda ospedaliera pediatrica Antonello Del Vecchio, replicano alle denunce di decine di famiglie, che nel giorno di Santo Stefano hanno fruito, non senza fatica, del Pronto soccorso dell’Ospedale Giovanni XXIII di Bari.
“In questi ultimi mesi – ha sottolineato Ruscitti – abbiamo raddoppiato le guardie pediatriche in tutte le Asl pugliesi attraverso l’attivazione del servizio Scap che serve a dare continuità assistenziale nei giorni in cui i pediatri di famiglia non lavorano e a sostenere l’attività dei medici dei principali pronto soccorso della regione. Abbiamo fatto indubbiamente un grande passo in avanti con lo Scap, anche se qualche criticità, più organizzativa che altro, non la neghiamo affatto. Però non dimentichiamo che problemi e criticità ci sono da molti anni al Giovanni XXIII e l’idea di rendere autonoma l’azienda pediatrica va proprio in questo senso. Lo scorporo tenterà di dare risposte alle criticità per poter soddisfare anche le richieste di intervento in ambito specialistico di cui attualmente il Giovanni XXIII è sprovvisto. Certamente il percorso non si improvvisa, si sta lavorando alacremente per ridisegnare l’intero ospedale affinché si garantisca la massima specificità pediatrica per dare risposte soddisfacenti, adeguate e di qualità all’intera utenza”.
“Rispetto a quanto comparso sui giornali di questa mattina – ha specificato il sub commissario Del Vecchio – e da una verifica effettuata presso il Pronto soccorso del Giovannni XXIII, nella giornata di ieri ci sono stati 138 accessi di cui 63 attraverso Scap. Questi dati sono del tutto fisiologici considerando che si trattava del terzo giorno festivo (dopo la vigilia e il Natale) e del periodo epidemico di influenze ed altre patologie virali. Infatti quasi l’80 per cento degli accessi sono stati codici bianchi. L’unico caso in cui un piccolo paziente è stato trattenuto più a lungo (oltre 4 ore) non è stato per ‘attesa’ bensì per ‘osservazione’, sfociato poi in un ricovero. Sempre nella giornata di ieri, presso l’ospedale Giovanni XXIII, dove l’affluenza dei bambini è maggiore rispetto agli altri pronto soccorso della provincia di Bari, i tempi di attesa complessivi tra l’attività del pronto soccorso e quella dello Scap, sono stati di circa 15/20 minuti. Anche questi – ha concluso Del Vecchio – assolutamente in linea con il periodo dell’anno”.
Diversa invece la situazione nei servizi Scap istituiti negli altri ospedali. Al San Paolo per esempio i tempi di attesa sono stati certamente inferiori considerando il numero minore di accessi. Nella provincia di Bari e nella giornata di ieri il servizio Scap nelle sette sedi che comprendono anche il Giovanni XXIII, ha garantito 331 prestazioni, alle quali vanno aggiunte naturalmente le prestazioni sui bambini erogate dai pronto soccorso.
Invece dal 2 dicembre, data di attivazione dello Scap in provincia di Bari, ad oggi, nei giorni festivi le prestazioni effettuate sono state 2554, di cui 557 svolte al Giovanni XXIII.