Da 15 sino a 50 euro, tanto alcuni pugliesi avrebbero pagato per poter presentare ai Caaf la loro domanda di partecipazione al Rei, il reddito di inclusione, la misura introdotta dal governo Gentiloni per combattere la povertà. A denunciare quanto sarebbe accaduto in diverse aree della Puglia è la Cgil.
Come per il Red, anche per il Rei il cittadino non è obbligato a versare nemmeno un centesimo per la propria istanza, il tutto – infatti – avviene in maniera gratuita. Attorno al Rei c’è molta confusione, dettata anche dal fatto che va ad affiancarsi al Red, il reddito di dignità attivato oltre un anno fa dalla Regione Puglia. Non solo: la partenza del Rei era stata annunciata per l’1 dicembre, primo giorno utile per cominciare a presentare le domande. Ma problemi con la piattaforma informatica ha fatto slittare il suo avvio a fine mese, dopo le feste natalizie. In sostanza, in questo momento non è possibile depositare la propria istanza. “Non date credito a voci fuorvianti – è l’appello lanciato da Eva Santoro, della segreteria generale della Cgil Taranto – e rifiutate qualsiasi pagamento indebito richiesto da alcuni Caaf, che non solo stanno raccogliendo le domande ma a fronte di tale pratica stanno richiedendo anche 16 euro di contributo economico. L’istanza della domanda in Puglia è assolutamente gratuita e si può presentare solo on-line attraverso la piattaforma non ancora attiva”.
Di quanto starebbe accadendo è stato avvisata anche la Regione Puglia e gli uffici dell’assessorato al Welfare si sono già attivati per effettuare delle verifiche. “Abbiamo ritenuto opportuno fare chiarezza – spiega Santoro – per evitare che strutture improvvisate aumentino il grado di aspettativa dei cittadini o richiedano, come già accaduto, il pagamento di spettanze non richieste dal protocollo Rei”. A creare qualche confusione anche la convivenza con il Red, programma del quale ancora non si conosce nei dettagli come proseguirà. La Puglia, infatti, sarà dal 2018 l’unica regione italiana ad avere, contemporaneamente, due misure contro la povertà. La giunta Emiliano non intende eliminare il Reddito di dignità e ha intenzione di impostarlo diversamente. Stando a quanto annunciato dal presidente Michele Emiliano, il Red andrà a sostenere solo le famiglie numerose.