“A maglie larghe”, la rassegna di arti performative del collettiva Factor Hill, continua, il 15 dicembre al laboratorio urbano Rigenera di Palo del Colle con “Nothing to Declare” diYoris Petrillo, un inno all’improvvisazione, un pendolarismo del corpo attraverso luoghi e regole dettati da altri, un accettare termini e condizioni senza aver nulla da ridere, “niente da dichiarare” appunto. Il titolo dell’assolo di Yoris Petrillo, infatti, si riferisce alla passività delle nuove generazioni, frase simbolo dei Millennials, costantemente abituati a commentare, twittare, condividere. A seguire, per la sezione “A Maglie Larghe Create” “Estate_celebrazione #4”, di Iula Marzulli, produzione Factor Hill, realizzato nell’ambito del progetto Uperform, finanziato dall’Avviso pubblico per le organizzazioni giovanili “Laboratori Urbani Mettici le Mani” della Regione Puglia. “Estate_celebrazione #4” è il quarto quadro nel ciclo stagionale, ispirato all’osservazione e all’ascolto dei mutamenti della natura, natura concepita come vita minerale, floreale e animale.
Il 16 dicembre sempre a Rigenera a Palo del Colle, “Hic” con Camilla Monga e Luca Scapellato. La coreografia si ispira a una tecnica compositiva utilizzata nel tardo motetto del XIII secolo L’Hoquetus o Hochetus. Si tratta di interruzioni brevi e frequenti della linea melodica ottenute per mezzo di pause alternate tra le varie voci che costituiscono un brano polifonico restituendo in questo modo una sorta di “effetto singhiozzo” all’ascolto. Danza e produzione musicale si fondono: Camilla Monga, basandosi su coreografie costruite sul concetto di composizione “non-intenzionale”, capace di dare slancio al processo creativo, sarà accompagnata da Luca Scapellato, musicista, compositore in cui la sperimentazione nasce dall’incontro tra musica elettronica e performance audiovisive.
A seguire, per la sezione A Maglie Larghe_Create “Le toi de moi” del siciliano Giovanni Impellizzieri, produzione Factor Hill, realizzato nell’ambito del progetto Uperform. Lo sviluppo della coreografia è pensato all’interno di uno spazio dove il corpo è libero di compiere traiettorie multi direzionali dando forma ad una danza del girovagare.
Coreografo e performer la cui ricerca spazia dalla poesia, alla coreografia fino alle arti visive, Giovanni Impellizzieri modifica il concetto di corpo e spazio: uno estensione dell’altro, il corpo si fa spazio e lo spazio si fa corpo. La danza esprime tale processo.
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