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Angelica Parascandolo, gol e spallate: “Non fatevi ingannare dal nome: sono tremenda”

Pubblicato da: Antonino Palumbo | Mer, 22 Novembre 2017 - 14:00

E’ cresciuta facendo a spallate con i maschietti, che non riuscivano né a buttarla giù, né a toglierle il pallone. Ha indossato la fascia di capitano, ragazzina fra i ragazzini, perché a nove anni era la più carismatica del gruppo. Poi ha capito che il calcio non era solo un gioco, non per lei, e ha lasciato Buonabitacolo (Salerno) per andare a giocare in serie B con il Napoli. Da quest’anno Angelica Parascandolo (negli scatti di Foto Ricciolo), 17 anni, gioca con la Pink Bari, promossa in A dopo la vittoria nello spareggio con la Roma e in fase di “ambientamento” nel massimo campionato. E mentre cerca il suo primo gol, magari da tre punti, si racconta ai lettori di Borderline24, nella prima puntata della rubrica “Storie da Pink”.

Angelica, come ha scoperto il calcio?
Diciamo che il calcio non l’ho scoperto, da quando ero nata era già dentro di me. Da piccolina giocavo sempre con i miei amici per strada e da là è nata la mia passione per il calcio.

Il suo percorso sportivo prima della Pink Bari?

Ho iniziato come tutti con la scuola calcio fino a 14 anni. Dopo ho provato per la prima volta a giocare con le donne in serie B al Napoli Dream Team, dove ho trascorso un anno prima di arrivare nella Pink.

Come è arrivata a Bari e cosa le piace di più del mondo Pink?

E’ soprattutto merito del mio procuratore, Cristian Romano, che è stato mio mister ed è un amico di famiglia. E’ lui che mi ha fatto scoprire questo mondo. Nel mondo Pink ci sono tante cose belle ma la cosa che mi piace di più è il fatto che i miei obiettivi combaciano con quelli loro: credere nel settore giovanile, creare un movimento che porti il calcio femminile a crescere, portare la Pink più in alto possibile.

Il sacrificio più grande richiesto dagli impegni di calciatrice?

Stare lontana dalla mia famiglia.

A chi si ispira?

Mi piace come ha interpretato il calcio Francesco Totti.

Soprannomi?
Mi chiamano “Parasole” ripreso dal mio cognome.

Com’è nato?

Un motivo preciso non c’è; mi chiamò così per la prima volta la mia presidente Alessandra Signorile l’anno scorso e da lì è rimasto questo.

C’è qualche ambito in cui Angelica è… diabolica?

Mia madre dice che sono Angelica solo di nome, ma non di fatto.

Angelica prima del match: come si concentra e quali rituali ha?

Prima di ogni partita ascolto sempre due canzoni che mi caricano molto, “Sail” di Awolnation e “Can’t hold us” di Macklemore ft. Ryan Lewis, e nello spogliatoio prima di uscire per entrare in campo, per darci forza, ci abbracciamo una per una.

Angelica in campo: quali sono i suoi pregi più grandi e il suo difetto da limare?
I miei maggiori pregi in campo sono il sacrificio per la squadra, l’umiltà, la fisicità e aver la capacità di usare tutti e due i piedi. Invece il mio maggior difetto da limare è quello di strafare e di fare a volte le cose complicate quando non serve.

Angelica nello spogliatoio: le sue abitudini prima del fischio d’inizio?

Prima di entrare in campo, come “rito”, tocco il terreno di gioco e faccio il segno della croce guardando il cielo.

Oltre il calcio: cosa fa nella vita e cosa farà da grande?

Per il momento, e penso lo sarà per tanto tempo, il mio unico obiettivo è quello di continuare nei migliori dei modi la mia carriera calcistica. Ho anche l’intenzione di portare avanti gli studi all’università provando ad entrare nella facoltà di scienze motorie.

Materia scolastica preferita e materia che non sopporterebbe nemmeno se la insegnasse il suo fidanzato?

La mia materia preferita è discipline sportive, quella che non sopporto è matematica.

Dante Alighieri collocò la sua Angelica in Paradiso. Lei ha già scelto un girone dell’inferno?

Preferisco restare in Paradiso…

Cosa sanno di poter trovare in lei, rispettivamente, le sue compagne di squadra e la sua migliore amica? E cosa invece sanno di “doverle”dare?

Le mie compagne in me possono trovare sincerità, lealtà e disponibilità. Invece in loro cerco fiducia e spunti di crescita personale e professionale.

Ha altri hobby, oltre al pallone?

Quando ho un po’ di tempo libero mi piace tanto ascoltare la musica latino-americana e raggaeton.

Film/serie e cantante/band preferiti?

Mi piace molto il cinema in generale ma i film che preferisco sono quello drammatici. Per quanto riguarda la musica, la mia cantante preferita è Emma Marrone.

Tanti complimenti, pochi punti in questo inizio di campionato: cosa manca ancora alla Pink?

La Pink è limitata dalla poca esperienza che il campionato di serie A richiede. Preferiremmo avere più punti e meno complimenti per concretizzare il nostro obiettivo che è la salvezza.

Regali ai nostri lettori con una frase in barese, per dimostrare che si è integrata bene…

Iapre l’ecchije, che ad achiudele non’ge vole nudde.

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