La Capitaneria di porto di Brindisi ha sequestrato l’impianto di raccolta acque di dilavamento e meteoriche, regolarmente autorizzato, della centrale Enel “Federico II” dal quale venivano scaricate in mare acque di colore scuro, apparentemente cariche di solidi sospesi, tipico di acqua mista a carbone. Denunciati i responsabili dell’impianto Enel Produzione. Secondo la Capitaneria lo sversamento, considerata la notevole estensione della chiazza, potrebbe aver causato grave danno all’ambiente marino.
Secondo Enel, lo sversamento in mare è avvenuto il 2 novembre dalla zona del nastro trasportatore della centrale e sarebbe “riconducibile alle operazioni di una ditta appaltatrice impegnata nel lavaggio di una delle torri utilizzate per la logistica del carbone, che ha operato in violazione delle corrette procedure tecniche”. “Enel Produzione – continua il comunicato – ha immediatamente sospeso ogni attività svolta dalla ditta e avviato interventi per il ripristino del sito marino”.