Questa mattina a Bitonto, la polizia ha arrestato il 27enne Domenico Liso, il 19enne Damiano Caputo e il 33enne Vito Antonio Tarullo, tutti con precedenti penali e di polizia per vari reati, in esecuzione di ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Bari su richiesta della locale Direzione distrettuale antimafia.
I tre sono ritenuti responsabili, a vario titolo, dei reati di porto illegale di armi in luogo pubblico e lesioni personali aggravate, con l’aggravante di aver commesso i reati con l’utilizzo del metodo mafioso. Dalle indagini svolte in sinergia dai poliziotti della squadra mobile di Bari e del commissariato di Bitonto, è emerso che i tre, il 29 settembre scorso, hanno brutalmente aggredito e percosso, sotto la minaccia di due pistole, un uomo al di fuori degli ambienti criminali ma parente di un altro pregiudicato, legato a gruppi criminali della zona, con l’obiettivo di rivolgere a quest’ultimo un messaggio intimidatorio, con una vera e propria vendetta trasversale, propria delle organizzazioni di stampo mafioso.
A rafforzare lo spirito intimidatorio, il gesto di uno degli aggressori che, dopo aver bloccato la vittima e prima di percuoterla con violenza, si è scoperto il volto travisato facendosi riconoscere, forte dell’assoggettamento e dell’omertà che ciò avrebbe provocato nella persona offesa, dando poi luogo alle percosse e “consegnando” al contempo alla vittima il messaggio da dare al parente.
Le indagini, coordinate dalla procura distrettuale antimafia di Bari hanno permesso di fare luce sugli accadimenti indirizzato verso un uomo ignaro. Le investigazioni proseguono al fine di ben delineare il contesto in cui è maturata la decisione della spedizione armata ed evidenziarne i motivi legati al controllo delle attività illecite nel territorio bitontino dove, da anni, si contendono il predominio due gruppi criminali.
I tre sono stati rinchiusi in carcere.