Sette arresti per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina via mare. La complessa operazione, denominata Caronte, ha avuto origine nel 2014 con l’individuazione di plurime condotte poste in essere da alcuni storici contrabbandieri brindisini, i quali, in collaborazione con soggetti operanti in Montenegro, Grecia ed Albania, favorivano l’ingresso illegale nel territorio nazionale di numerosi migranti di origine extracomunitaria sfruttando la consolidata esperienza maturata nel contrabbando delle sigarette.
Il traffico di uomini
In Grecia e Albania venivano reclutati i migranti da trasportare in Italia e venivano trovate anche le imbarcazioni da utilizzare per la traversata. C’erano anche i “pali”, persone che avevano il compito di segnalare la partenza delle motovedette della Finanza, permettendo all’imbarcazione clandestina di adeguare la rotta e sottrarsi ai controlli.
Tra agosto 2014 e giugno 2015 furono individuati 6 episodi migratori, con il sequestro di altrettanti natanti e l’arresto in flagranza di reato dei relativi scafisti (non presenti tra i destinatari dell’odierna misura), chiamati anche loro a rispondere di favoreggiamento all’immigrazione clandestina. Nei diversi episodi venivano rintracciati oltre 150 migranti, in prevalenza siriani ma anche iracheni e somali. L’attenta analisi dei flussi migratori intercettati durante le indagini consentiva di risalire al tragitto seguito dai migranti che, partiti dai paesi di origine, raggiungevano la Turchia e da lì si spostavano in Grecia, ove componenti dell’organizzazione provvedevano al loro ricovero in strutture situate nella città di Atene, in attesa dell’imbarco. Giunto il momento, i migranti venivano quindi trasportati con dei camion sulla costa, dove venivano imbarcati per il Salento. Per quest’ultima tratta il prezzo richiesto ad ogni migrante si aggirava sui 4.500 euro.
Sgominata l’organizzazione
All’esito delle investigazioni è stata quindi individuata un complessa organizzazione criminale composta da 26 soggetti di origine italiana greca ed albanese e sono stati arrestati sei italiani ed un greco di origini irachene per favoreggiamento all’immigrazione clandestina aggravata dal fine di trarne profitto esponendo la persona trasportata a pericolo di vita e dalla transnazionalità delle condotte. Disposto anche il sequestro di una imbarcazione utilizzata per l’illecito traffico.
A margine delle attività compiute veniva pure accertato come uno dei capi dell’organizzazione, un soggetto brindisino, cercasse di reinvestire parte dei proventi dell’illecita attività partecipando a gare pubbliche per l’acquisto di imbarcazioni dismesse dalla flotta della Guardia di Finanza in quanto dichiarate fuori uso. Tale attività veniva svolta dapprima utilizzando una società avente sede in Albania intestata al figlio e successivamente, risultando tale società esclusa per varie inadempienze ed irregolarità durante le procedure di aggiudicazione, anche mediante prestanome e compiacenti società con sede in Montenegro ove tali imbarcazioni erano destinate per essere rivendute ad operatori commerciali del settore.