Dovranno scontare in totale 70 anni: oggi i carabinieri hanno dato esecuzione ad ordinanze di espiazione delle pene per 13 persone, appartenenti ad un gruppo malavitoso dedito al traffico e allo spaccio di droga, operante nel sud Barese in una vasta area compresa tra i comuni di Casamassima (BA), Cellamare (BA) e Altamura (BA).
Gli arrestati:
Antonio Chiera, Giovanni Sidella e Vincenzo Stramaglia di Casamassima: da “liberi” sono finiti in carcere, dovendo espiare, rispettivamente: 6 anni e 6 mesi, 4 anni e tre mesi, un anno e un mese, di reclusione;
Antonio Cimarrusti (Casamassima), Pasquale Cristiantielli (Casamassima), Alessandro Carbonara (Triggiano), Domenico Giordano (Bari), Domenico Lagalante (Casamassima), Gianluca Mele (Noci): dagli “arresti domiciliari” sono finiti in carcere, dovendo espiare, i primi tre, rispettivamente, 6 anni e un mese, 13 anni e 10 mesi, un anno, gli ultimi tre: 6 anni.
Angelo De Tommaso di Adelfia e Giuseppe Esposito di Casamassima: devono rispettivamente espiare un anno e due mesi, oltre al recupero della pena pecuniaria di euro 13.000,00, e 2 anni e 8 mesi, oltre al recupero della multa di euro 4.000,00. Entrambe le pene vengono sospese, potendo ottenere una misura alternativa alla detenzione;
Cesare Gilberti ,42enne, di Cellamare (BA), avendo già espiato la condanna di due anni e 10 mesi, è stata determinata la sola pena pecuniaria della multa di euro 14.000,00, tuttavia resta agli arresti domiciliari per altra causa
Domenico Stramaglia, di Bari, libero, deve espiare un anno e due mesi di reclusione, con sospensione della pena, potendo ottenere una misura alternativa alla detenzione
L’indagine
I suddetti provvedimenti scaturiscono da un’importante operazione coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Bari che, nell’ottobre 2013, consentì di sgominare un’organizzazione criminale, operante nella zona sud della provincia barese, dedita al traffico di ingenti quantitativi di sostanze stupefacenti, aggravata dall’utilizzo di armi ed esplosivi attraverso i quali il gruppo imponeva la propria supremazia sul territorio. In totale, nella richiamata operazione, furono 15 gli arresti eseguiti e diverse furono le persone denunciate in stato di libertà, alcune delle quali oggi colpite da ordine di espiazione pena o ordine di carcerazione per cumulo pena.
L’attività principale del gruppo criminale era il traffico degli stupefacenti, in particolare eroina, cocaina e hashish, che consentiva ai componenti del sodalizio di ottenere ingenti guadagni, in parte utilizzati anche per mantenere le famiglie dei sodali detenuti.
Quella disarticolata era una potente organizzazione armata, in grado di disporre di un arsenale di tutto rispetto, costituito da armi di vario genere, compresi fucili d’assalto Ak 47 Kalashnikov. In tale ambito, significativo risultò il sequestro di armi operato nel 2006 dai Carabinieri di Gioia del Colle. In quell’occasione furono arrestati Antonio Cimarrusti e Domenico De Iure poiché in un garage di loro pertinenza furono rinvenuti: 1 Kalashnikov, 2 pistole mitragliatrici (HKMP5 e Micro UZI), 4 fucili, 8 pistole e due giubbotti antiproiettile, oltre a numerose munizioni di vario calibro. Il Kalashnikov era stato usato nell’attentato avvenuto nel maggio del 2004 contro Cosimo Di Cosola, capo dell’omonimo clan barese. In quell’occasione furono esplosi colpi contro l’abitazione del boss e fu lanciata una granata che distrusse la sua auto.