Sarà l’artista Carla Fracci la madrina d’eccezione di un evento storico per la città di Bari. Domani alle 19.30, dopo 26 anni, l’auditorium “Nino Rota” verrà restituito al conservatorio Niccolò Piccinni, ai suoi studenti e all’intera comunità. “Uno spazio fondamentale – ha detto il sindaco Antonio Decaro – che è mancato troppo a lungo, negando almeno a tre generazioni di ascoltare musica di qualità prodotta dai nostri talenti”.
Lungaggini burocratiche, sospensioni, perizie di varante e proroghe sono alla base dei ritardi nella riapertura di due sale musicali da 750 e 150 posti. Finanziati nel 2006 con circa 7 milioni di euro tra Regione (1,8 milioni) Provincia (3,6 milioni) e Ministero dell’Istruzione (2 milioni), i lavori di restyling dell’auditorium sono stati completati nel 2014 (con 48 giorni di ritardo). Da allora si è entrati in una nuova fase di stallo che si è sbloccata solo dopo due anni grazie all’autorizzazione della commissione di vigilanza sui locali di pubblico spettacolo.
La sala da concerto principale, costruita tra il 1966 e il 1981, è stata rimodernata con materiali che garantiscono un’acustica eccellente. A dominare la prospettiva centrale dell’auditorium c’è l’organo monumentale fortemente voluto dal maestro Nino Rota che conta più di 5 mila canne. Nei prossimi giorni sarà esposto anche il pianoforte privato del compositore Rota.
“Per arrivare a questo risultato abbiamo fatto uno sforzo norme, adesso tutte le produzioni del conservatorio avranno un luogo privilegiato”, ha spiegato Marida Dentamaro, presidente del conservatorio Piccinni. “E’ una costruzione con tutte le nuove normative sulla funzionalità. Ovviamente avere uno spazio che può ospitare oltre 700 spettatori permette di fare una divulgazione musicale più ampia”, ha concluso Giampaolo Schiavo, direttore del conservatorio Piccinni.