“C’è una implicita condanna a morte nei miei confronti nella minaccia proferita dal cosiddetto “imam di Bari” Sharif Lorenzini in un’intervista a “Repubblica TV”. Lo scrive su Facebook Magdi Cristiano Allam, scrittore, presidente del movimento politico “Io amo l’Italia” e parlamentare europeo nel gruppo Europa della libertà e annuncia una denuncia alla magistratura.
Nel video Lorenzini dice: «Devo mettere in guardia il popolo italiano da un certo Magdi Allam, da un certo Facci, da certi partiti come il “Partito Anti-islamizzazione” e “Noi con Salvini”, che giocano sugli estremisti di destra e di sinistra per far valere la loro voce gridando falsità e concetti corrotti pur di raggiungere la loro finalità».
Magdi Allam quindi replica: “Ebbene il riferimento a “concetti corrotti” richiama la condanna a morte prescritta da Allah nel Corano per i “corrotti” – e cita un passo proprio del Corano – “La ricompensa di coloro che fanno la guerra ad Allah e al Suo Messaggero e che seminano la corruzione sulla terra è che siano uccisi o crocifissi, che siano loro tagliate la mano e la gamba da lati opposti o che siano esiliati sulla terra: ecco l’ignominia che li toccherà in questa vita; nell’altra vita avranno castigo immenso” (5; 33).
Infine conclude: “Denuncerò alla magistratura queste minacce con l’auspicio che chi di dovere abbia la capacità culturale di acquisire l’autentico significato islamico del concetto di “corruzione” e abbia il coraggio umano di sanzionare i predicatori d’odio che aspirano a sottometterci all’islam vietandoci di usare la ragione per affermare la verità in libertà di ciò che Allah prescrive nel Corano e di ciò che ha detto e ha fatto Maometto”.
Pronta la replica di Lorenzini: “I personaggi e partiti disfattisti pescano ancora una volta nel torbido, inventano macabre falsità e ricorrono a un vile vittimismo per spaccare le fila del popolo italiano, alimentando ulteriore odio inter-etnico e fobie anti religiose pur di elemosinare posizione sociale o credito populista. Mettiamo dunque in guardia il popolo italiano da questi politicanti o aspiranti tali che non sanno raccontare null’altro che calunniose fandonie”.