Torna libero, con divieto di dimora a L’Aquila, l’imprenditore di Altamura (Bari) Vito Giuseppe Giustino, arrestato il 19 luglio scorso (con concessione dei domiciliari) nell’ambito dell’inchiesta della Procura dell’Aquila su presunte mazzette in appalti pubblici gestiti dai Beni Culturali d’Abruzzo per la ricostruzione dopo il terremoto della scorsa estate nelle regioni del Centro Italia.
Su istanza dei difensori dell’imprenditore pugliese, gli avvocati Gaetano Castellaneta e Carlo Teot, il gip del Tribunale dell’Aquila ha revocato la misura cautelare degli arresti domiciliari sostituendola con quella del divieto di dimora nella città abruzzese.
Il giudice ha ritenuto attenuate le esigenze cautelari anche alla luce delle dimissioni di Giustino dal cda della cooperativa coinvolta nel presunto appalto truccato. Giustino è infatti accusato di una presunta turbativa d’asta relativa all’appalto vinto dalla cooperativa “L’Internazionale”, del quale era presidente del cda, per i lavori del teatro comunale dell’Aquila.
Nelle scorse settimane, interrogato per rogatoria a Bari, aveva inoltre già chiarito di non aver mai riso al telefono della tragedia del terremoto, come invece inizialmente ritenuto dai magistrati sulla base del contenuto di alcune intercettazioni.