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Pochi bidelli e scuole senza presidi: l’allarme per il nuovo anno scolastico

Pubblicato da: redazione | Dom, 13 Agosto 2017 - 11:00
Si prospetta un avvio di anno difficile per le scuole di Bari e di tutta la regione. L’allarme è lanciato dalla Cisl che ha analizzato i dati sulle assunzioni diffusi dal Ministero.
A cominciare dal personale Ata (collaboratori scolastici, tecnici e amministrativi). “Non servono slogan che fanno pensare a nuove assunzioni – spiega Roberto Calienno, segretario regionale della Cisl scuola –  piuttosto la scuola ed il personale ata hanno bisogno di fatti concreti. Intanto l’organico di fatto previsto nella nostra regione è davvero ridicolo: solo 348 posti in più da suddividere per profili e per province. Inoltre non vi è alcun incremento della dotazione prevista in organico di diritto, già clamorosamente insufficiente rispetto al fabbisogno, nonostante l’Ufficio Scolastico Regionale, lo scorso anno, si è visto costretto ad autorizzare, in deroga per assicurare il normale funzionamento del servizio, altri 219 posti”.
La Cisl Scuola chiede quindi che venga almeno mantenuto almeno lo stesso organico dello scorso anno.
Altro problema è quello dei presidi: ci sono ancoa 88 sedi libere in Puglia per reggenza. “Ai carichi di lavoro amministrativo – continua Calienno –  con il personale ata in continuo decremento, ed alla pesante responsabilità, oramai insostenibile, che grava sulle spalle della dirigenza si aggiungerà, per tanti, il peso di una seconda scuola, con un riconoscimento economico assolutamente insufficiente”.

E sull’assegnazione delle cattedre, per la quale i funzionari dell’Ufficio scolastico regionale stanno lavorando in piena estate senza sosta, la Cisl ricorda la presenza ancora di posti non attribuiti. “Perchè attendere il mese di agosto per definire i ruoli dando agli uffici regionali solo una settimana di tempo per procedere? Vogliamo continuare a credere che sia normale procedere a convocazioni con meno di 24 ore di preavviso? È arrivato il momento di fermarsi a riflettere insieme, definendo regole certe, rispettose della dignità dei lavoratori e dei cittadini”, conclude Calienno.

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