Con minacce, accompagnate da ripetute violenze sessuali, un 28enne di nazionalità bengalese avrebbe costretto più volte una giovane donna tarantina a consegnargli somme di denaro ed un telefono cellulare, paventando, inoltre, l’invio al datore di lavoro della vittima di immagini video, da lui realizzate, che riprendevano le pessime condizioni dell’abitazione della quale l’uomo era entrato in possesso delle chiavi.
La vittima ha presentato denuncia ai carabinieri che hanno eseguito un provvedimento cautelare in carcere emesso dal gip del tribunale della città jonica Benedetto Ruberto, su richiesta del sostituto procuratore Ida Perrone, a carico del presunto autore dei reati accusato di estorsione aggravata, violenza sessuale continuata, atti persecutori e interferenze illecite nella vita privata.
L’uomo, che ha precedenti analoghi commessi in altre province pugliesi, avrebbe imposto alla donna ripetuti rapporti sessuali, minacciandola con un coltello ed un’ascia. La vittima, preoccupata per la propria incolumità, ha dovuto modificare profondamente le sue abitudini di vita e anche cambiare abitazione. Quella precedente era nello stesso stabile di quella dell’uomo. L’uomo la pressava, le chiedeva continuamente denaro con toni vessatori, intimidatori ed offensivi inviati tramite sms dal proprio telefono cellulare.
La ricostruzione degli episodi di violenza si è basata anche sulle dichiarazioni della sua convivente, anch’ella indagata a piede libero per concorso nei reati di estorsione e atti persecutori, la quale ha dato conferma agli inquirenti circa la violenza sessuale. Le perquisizioni effettuate nell’abitazione dei due hanno confermato le ipotesi di reato.