L’Università di Bari ospita fino al 15 luglio la V^ edizione della International Summer School of Renal Pathology: 30 partecipanti provenienti da 20 Stati (Australia, Argentina, Bangladesh, Canada, Croazia, Danimarca, Egitto, Finlandia, Indonesia, Iran, Iraq, Israele, Italia, Marocco, Portogallo, Spagna, Sudan, Taiwan, Turchia, Usa).
‘Abbiamo eletto Bari capitale della patologia renale con una full immersion di due settimane nel ricco e variegato programma tra conferenze sulle malattie renali ereditarie, patologie da trapianto e nefropatologia molecolare”, sottolinea Loreto Gesualdo, presidente della Scuola di medicina e direttore dell’Unità operativa complessa (UOC) di nefrologia, dialisi e trapianto del Policlinico di Bari, oltre che presidente della Società italiana di nefrologia.
Diverse ore al giorno sono dedicate all’esame dei casi sia in forma autonoma sia con un tutor, in più sono previste esercitazioni di microscopia elettronica, istopatologia ed immunofluorescenza renale, e laboratori di scienze omiche (biologia dei sistemi).
“Con la summer school – spiega Gesualdo – intendiamo formare medici preparati alla precoce individuazione della malattia renale per evitarne l’evoluzione verso l’insufficienza terminale. La corretta e tempestiva diagnosi della malattia renale oltre a migliorare la qualità della vita del paziente nefropatico, riduce i costi a carico del servizio sanitario nazionale. Perciò, diamo scacco matto al rene malato perchè vogliamo un mondo senza dialisi”.