Prostitute ad ogni ora del giorno e della notte, strade incomplete e cantieri infiniti. Il quartiere Sant’Anna, nato grazie ad una formula di mix pubblico privato, è sorto ma incompleto. Di tre comparti ne è stato realizzato uno e mezzo. Il terzo è ancora un terreno incolto tra le proteste di chi ha comprato una casa che per burocrazia e ritardi amministrativi non è stata ancora realizzata. Siamo a sud di Bari, a pochi metri dal mare il cui accesso è impedito da una linea ferroviaria. E per raggiungere la costa bisogna percorrere una strada di campagna e una circonvallazione piena di prostitute.
A raccontare il disagio sono gli stessi residenti. “Non se ne può più – scrivono in un gruppo che riunisce chi abita nel quartiere – atti osceni fuori dalla macchina. Io ho una bambina di quasi 4 anni. Tutto questo mi fa letteralmente schifo, oltretutto entrano tra i palazzi senza farsi tanti problemi”. I residenti sono pronti ad una raccolta firme e a presentare esposti al prefetto.
Ma non solo prostitute. A Sant’Anna ci sono strade che finiscono nel nulla, come le piste ciclabili, altre ancora non asfaltate e intere zone dove le cooperative hanno anticipato soldi per avviare gli interventi sulle urbanizzazioni in attesa dei fondi comunali. A mancare anche i negozi. Pochissime le attività commerciali. C’è una salumeria ambulante, uno dei punti di riferimento del quartiere. Per il resto i residenti vivono molto sul fai da te e nelle zone che stanno sorgendo la sorveglianza è affidata ad una ditta di vigilanti. Perché di sera pochi sono i controlli e i residenti si sentono abbandonati. Insomma un quartiere che sta nascendo, ma che al momento resta “sospeso”.