Sciopero della fame da oggi e sit in lunedì 12 giugno per dire basta ai trasferimenti al Nord.
I docenti del movimento “I nastrini rossi” hanno cominciato questa mattina lo sciopero e sono pronti ad andare avanti fin quando non saranno ascoltati.
“Noi nastrini rossi, docenti coattivamente trasferiti come pacchi postali da Sud al Nord con il piano assunzionale della “buona scuola”, sentiamo il bisogno, ancora una volta, di gridare il nostro dissenso – spiegano – l’ultima nostra chance di riavvicinarci alle nostre famiglie sembrerebbe sfumare per subdoli ricatti dei poteri forti del Nord con le notizie sconfortanti che raccontano di vincoli inseriti nel contratto per le utilizzazioni ed assegnazioni provvisorie. E questa volta siamo stanchi di chiedere ciò che è un diritto sacrosanto, per noi, in quanto cittadini italiani, donne e lavoratrici del Sud. Ci sentiamo violate nei nostri diritti alla serenità familiare e lavorativa”.
I docenti ricordano come hanno dovuto lasciare le famiglie in Puglia per andare a lavorare al Nord. “Le assegnazioni provvisorie vengono derogate da più di tre anni, perché adesso questo accanimento che non tiene conto degli errori dell’algoritmo, di una mobilità nel 2016 fortemente discriminante per gli ex docenti neoassunti, di una mobilità nel 2017 che farà rientrare una piccolissima parte dei 25 mila docenti trasferiti? Solo la Uil scuola in questo momento è al nostro fianco. Dove sono gli altri sindacati che dovrebbero difendere i diritti dei lavoratori? Per questo da oggi – concludono – venerdì 9 giugno, noi docenti dei nastrini rossi, cominceremo uno sciopero della fame documentato sul nostro blog e lunedì 12 alle 11 saremo di nuovo in sit in sotto il porticato della regione Puglia in via Capruzzi. Perché i diritti sono di tutti anche delle genti del sud”.