Con una nota, il sindacato di base Usb si rivolge direttamente all’Anac (Autorità nazionale anticorruzione) e al suo presidente, il magistrato Raffaele Cantone, per il destino di un concorso per l’assunzione di 30 operatori della Multiservizi spa di Bari. Secondo quanto denuncia il sindacato, la società, a capitale pubblico, avrebbe congelato buona parte delle assunzioni di un concorso indetto nel 2009 ed espletato nel 2011, per poi indirne uno nuovo lo scorso anno, per permettere l’inserimento di altro personale. Di seguito la denuncia presentata anche alla procura della Repubblica:
“Come è noto la Bari Multiservizi spa è una società partecipata a totale capitale pubblico del Comune di Bari. Solo per questo tutte le procedure, comprese e soprattutto le assunzioni, dovrebbero seguire una via “diritta” e non “tortuosa” e poco trasparente al contrario di quello che è successo e succede. I fatti. Nel 2009 veniva indetto un concorso pubblico per l’assunzione di personale a tempo indeterminato e full-time, per 30 posti, con mansioni di custode polifunzionale.
Il concorso si concludeva nel 2011 e veniva stilata una graduatoria cui seguiva, nello stesso anno, la regolare assunzione di alcuni dei vincitori classificatisi tra le prime dieci posizioni; tuttavia diversamente avveniva per gli altri che inopinatamente non erano più assunti pur risultando vincitori e, pertanto, titolari di un diritto soggettivo. Il diritto. La graduatoria, secondo il decreto legge 244/2016 è, e rimane, pienamente valida fino alla data del 31 dicembre 2017. La disconnessione tra fatti e diritto.
La Bari Multiservizi spa, pur nella piena vigenza e validità della graduatoria, indiceva un nuovo concorso pubblico prevedendo l’assunzione di analoghe figure professionali con delibera del 13 ottobre 2016 (con termine di presentazione delle domande al 28 maggio 2017). Quello descritto è un comportamento totalmente illegittimo: innanzitutto omettendo di assumere tutti i vincitori non si è dato corso alla prima graduatoria differentemente da quanto prescritto dalla legge e dal bando iniziale; poi, la stessa graduatoria, atto tuttora esistente nella “realtà giuridica” del Comune di Bari, è stata di fatto gravemente invalidata ed aggirata mediante la previsione di assunzioni nuove e diverse rispetto a quelle di coloro che avevano validamente e legittimamente superato il primo concorso.
Tutto questo in che modo? Indicendo un nuovo concorso nel periodo di piena validità della prima graduatoria. I comportamenti descritti sono scandalosi a maggior ragione se posti in essere da una società a totale capitale pubblico (perché partecipata interamente dal Comune di Bari) e che, dunque, dovrebbe dare prova di estrema correttezza e trasparenza. Tali condotte descritte, inoltre, non solo sono scandalose e, dunque, riprovevoli sul piano morale e sociale, ma non è escluso che integrino gli estremi di reato.
Pertanto, tutti i fatti su esposti sono stati riferiti per iscritto, da alcuni interessati, alla procura della Repubblica di Bari affinché ne abbia conoscenza ed effettui le conseguenti valutazioni circa la legalità delle manovre poste in essere dai responsabili della società i quali hanno consentito tali comportamenti, se ne sono fatti complici o addirittura li hanno promossi.
Chiediamo dunque, anche a chi ha il compito di vigilare sugli appalti e sulla regolarità e correttezza dei soggetti pubblici (o che a tale ambito comunque appartengono, come la Bari Multiservizi Spa), che sia fatta piena luce sui comportamenti “devianti” e illeciti, che ledono non solo i diritti dei soggetti vincitori di concorso, ma minano vieppiù anche la fiducia dei cittadini sulla correttezza dei comportamenti della pubblica amministrazione e dei soggetti privati ad essa strettamente legati”.