Prima doveva essere aperto per la fine di marzo, poi la data è slittata ai primi di maggio, poi ancora al 10 maggio ed infine, forse, a fine mese. La ristrutturazione del Polipark, la cui chiusura ha comportato non pochi disagi per studenti di Medicina, dipendenti del Policlinico e cittadini, tarda a concludersi. I lavori in realtà sono terminati (stanziati poco più di due milioni di euro per il rifacimento degli impianti e la messa in sicurezza, una volta aperto l’autosilo potrà ospitare fino a 1453 auto), mentre è in corso il collaudo. La settimana prossima si terrà un sopralluogo con la Regione per definire gli ultimi aspetti e quindi la data di riapertura.
Furiosi gli studenti che ogni mattina, così come i dipendenti del Policlinico e i cittadini che devono recarsi in piazza Giulio Cesare, si ritrovano ad affrontare lunghe code di auto, traffico in tilt, senza possibilità di trovare posto nel parcheggio interrato, che registra sin dalle prime ore già il tutto esaurito. La navetta messa a disposizione dal Comune non ha dato i risultati sperati: troppe fermate e troppo traffico non consentono ai ragazzi di raggiungere in tempo le lezioni.
“La chiusura del Polipark – denuncia Marialuisa Sveva Marozzi, rappresentante degli studenti in senato accademico per la coalizione Up – ha portato notevoli disagi e noi studenti ci ritroviamo a pagare quotidianamente le conseguenze di questa situazione che si traduce in continui e obbligati ritardi a lezione o a tirocinio e nel pagamento di tariffe insostenibili nei parcheggi limitrofi. Abbiamo senza risultato chiesto convenzioni per gli studenti al Gestipark in piazza Giulio Cesare. È evidente la necessità di riaprire quanto prima il Polipark mantenendo invariate le tariffe, o in alternativa prevedendo convenzioni formulate ad hoc per studenti universitari”.
Proprio sulle tariffe si apre un altro punto interrogativo: da un euro potrebbe passare a due euro il costo della sosta. Inoltre con l’apertura dell’autosilo il Policlinico ha anche intenzione di fare partire le strisce blu, sempre al costo di due euro l’ora, anche tra i viali dei reparti ospedalieri.