La festa della mamma nasce negli Stati uniti d’America e la sua storia porta il nome di Anna Jarvis. Nel 1850 la mamma di Anna Jarvis si occupava di club femminili impegnati principalmente nella cura dei soldati colpiti in Guerra e fu nei primi anni dopo il conflitto che nacquero anche delle “Giornate dell’amicizia tra madri”, un modo pacifico per ricreare un legame tra quelli che dopo la Guerra Civile Americana erano ormai divenuti ex nemici. Unitamente a questa celebrazione, ve ne furono altre quali il “Mother’s Day Proclamation”, istituita per invitare le donne e le madri a battersi in favore della pace, e il “Mother’s Friendship Day”, una festività per i reduci e per le loro madri.
In questo quadro storico, fu proprio Ann Jarvis che, alla morte della madre cui era particolarmente legata, si batté per istituire una festa che celebrasse le madri che avevano perso i loro figli in battaglia e che nel 1914 fu ufficializzata dal presidente americano Wilson che scelse la seconda domenica di maggio come il “Giorno della festa della Mamma”.
Tuttavia, questa sua conquista si trasformò in breve in un personale fallimento poiché la festa, creata e fortemente voluta per celebrare la propria madre, la sua forza e la sua presenza costante nell’aiutare e nello stare accanto ai propri figli, e che avrebbe dovuto essere celebrata nella semplicità delle quattro mura domestiche, divenne una festa commerciale. Provò a far riprendere l’originale ideale della festa, utilizzando ogni mezzo, anche economico, perché questa giornata non fosse solo uno sfruttamento per scopi politici o commerciali, ma fu tutto inutile. Continuò a battersi per la “sua festa” fino a quando l’età, la salute e i suoi risparmi glielo consentirono. Morì poi da sola, con un patrimonio oramai prosciugato e in un ospizio.