Il giudice per le indagini preliminari del Tribunale per i minorenni di Bari, Riccardo Leonetti, sulla base degli elementi forniti dal nucleo investigativo del reparto operativo dei carabinieri di Bari, stamattina ha convalidato i fermi emessi dal pubblico ministero, Carla Spagnuolo, nei confronti del 17enne e del 15enne di Monopoli accusati di aver provocato la morte del 78enne Giuseppe Dibello, facendolo precipitare da uno scoglio in località baia Verdegiglio. Cambia però l’accusa, non più omicidio volontario a scopo di rapina bensì omicidio preterintenzionale, in concorso: i due restano al Fornelli di Bari.
Il gip, quindi, contesta il reato di omicidio preterintenzionale ad entrambi i ragazzini, anche se negli interrogatori gli indagati hanno dichiarato tutti e due che a spingere gli anziani era stato solo il 17enne. Il giudice ha valorizzato le dichiarazioni dell’anziano sopravvissuto, Gesumino Aversa, il quale ha raccontato di essere stato colto alle spalle e, durante la caduta in mare, di aver visto il suo amico precipitare contemporaneamente. Secondo il gip la simultaneità della caduta, e quindi della spinta, dimostrerebbe che i due anziani sono stati spinti da due persone diverse.
Nel provvedimento, il gip Riccardo Leonetti individua come esigenze cautelari che giustificano la detenzione, il pericolo di fuga e la reiterazione del reato. Il giudice, inoltre, nell’evidenziare la gravità dei fatti contestati, sottolinea – a quanto si apprende – la circostanza che nessuno dei due minorenni si è pentito e che ci sarebbero ancora alcuni aspetti poco chiari della vicenda, relativi per esempio a presunti contatti telefonici cancellati dai due ragazzi dopo i fatti.