Da anni la piazza soprelevata del molo di Sant’Antonio è in totale stato d’abbandono. Un luogo simbolo del lungomare barese, con un potenziale attrattivo per i turisti stranieri, sta continuando a decadere lentamente. Murales e scritte spray ricoprono la pavimentazione e i muretti: dai tipici messaggi sentimentali alle tag di interi gruppi di teenager che sulle scale hanno segnato indelebilmente i propri nomi. E perfino un’iscrizione minacciosa rivolta al sindaco Decaro “(H)ai rovinato Bari! Il G7 fallo a casa tua!!!”.
Il Comune di Bari è pronto ad intervenire, un progetto di restyling è stato già preparato e, in tempi relativamente brevi, il molo potrebbe tornare a nuova vita.
Per ora, però, l’assenza dell’illuminazione notturna rende poco accessibile il corridoio affacciato sul mare e consente a gruppi di vandali di incrementare il degrado: marmi divelti, rifiuti di ogni tipo, cocci di vetro sul selciato, lamiere abbandonate a pochi metri dalla scogliera, ringhiere arrugginite. Ma anche in pieno giorno la situazione sembra fuori controllo, alcuni spazi del molo sono usualmente destinati come servizi (poco) igienici a cielo aperto.
Il recente intervento di restyling dei box per i pescatori e degli scivoli per le barche del molo di Sant’Antonio è stato un primo intervento di riqualificazione della zona a pochi metri di distanza da Bari Vecchia. Ma, in prospettiva, il molo di Sant’Antonio potrebbe entrare a far parte delle location degli eventi estivi del Polo delle arti contemporanee (dal 2019), che nello specifico comprende la realizzazione di una piazza sul terrazzo dell’ex Mercato del pesce in piazza del Ferrarese e un punto di ritrovo pubblico interno al teatro Margherita.
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