Pericoli e Ballate è il secondo album di Salamone, nome d’arte del cantautore siciliano Vincenzo Salamone. Da poco pubblicato, segue Il Palliativo (2015), suo primo disco ufficiale. Salamone ha pure vinto il Premio Bruno Lauzi nel 2016 ed è stato candidato al Premio Tenco per la migliore opera prima.
Pericoli e Ballate si compone di dieci tracce ed è un “disco partorito interamente nel cuore di Palermo”, ma non manca di varietà. Si passa dalle contraddizioni, dalle bellezze e dai Pericoli di Palermo alla spiritualità di Sandali, al tema dei migranti in Vuoti a perdere, al ricordo del personaggio di paese Sor Piero, alla ricerca della libertà di Anche i cani hanno orecchie. Menzione particolare merita poi il brano Paris, una vivida descrizione della città francese nel 1889, che gli è valsa il premio Premio Bruno Lauzi “Canzone d’autore” 2016.
Cosa voleva sottolineare con la copertina di Pericoli e Ballate?
È un progetto grafico a cui pensavo da tempo e che nasce da una foto scattata in Sicilia. Ci aveva colpito l’immagine assolutamente reale di qualcuno che, immerso nella sua terra, curasse in maniera del tutto autonoma e staccata dal tempo molti aspetti della vita, tra cui il lavare i panni azionando il cestello di una vecchia lavatrice con questa altrettanto vecchia bici… Rappresenta bene il concetto che riscontravo in questo mio lavoro, nel quale ho messo molto sacrificio, lasciando confinate qualsivoglia moda o tendenza attuale, andando a ricercare sia nel suono che nel significato qualcosa di puro e vero. Per i colori volevamo al contrario rendere più acido possibile il quadro, come a voler sottolineare che quello che rappresentavamo era invece immerso in un attuale mare di pixel e digitalizzazione, in sostanza per evidenziare un contrasto.
Come è nato il brano Paris?
Nasce in una mansarda dove vivevo, nel cuore di Palermo, ma da dove spesso mi assentavo per immergermi in un dialogo interiore con me stesso e che mi proiettava in mondi paralleli, dando vita ad alcuni miei brani; nel caso di Paris mi ero rifugiato in un epoca che non era certamente quella in cui stavo vivendo, ma che credo di avere assaporato oniricamente. E così è nato questo brano, come fossi stato lì, quasi avessi vissuto quel tempo, l’epoca degli impressionisti, dell’assenzio, del Moulin Rouge e degli scrittori francesi che hanno avuto un ruolo importante nella mia “Educazione sentimentale”. Da un balenare di tre accordi mi sono fatto cullare in una storia che prendeva corpo. Man mano ero capace di vedere tutto come un cecchino che, pur non dando all’occhio, analizza con chiarezza ogni particolare per poi sparare il colpo giusto, nel mio caso fino all’ultimo accordo.
Dove vuole andare coi suoi sandali, Salamone?
Il giorno in cui presi in mano la chitarra e mi approcciai a questo brano in effetti mi sentivo spoglio, libero e senza tempo… non vedevo spazio intorno a me, sentivo solo la musica della mia chitarra e qualcosa di mistico che porta al rifiuto di orpelli e apparenze. In questo brano cerco di ritrovare un nocciolo duro nelle cose più semplici e metto alla berlina le cose materiali che ci fanno sempre più andare contro “i veri“ noi stessi. L’aspetto spirituale gioca certo un bel ruolo, non soltanto nelle mie canzoni. Questo lo devo alla mia educazione, ma soprattutto alla mia curiosità, che sin da giovanissimo ha mosso i suoi passi per avere un ruolo centrale, anche nelle esperienze più o meno belle che mi hanno colto e che sicuramente mi coglieranno.
Palermo è al centro del mondo in Pericoli e Ballate
Direi che il mio mondo è rappresentato in maniera aderentissima da questo grande palcoscenico. Un luogo dove tutto è reale ma al contempo placenta di una madre che partorisce figli e storie che si rincorrono. Ti fa vedere nello stesso momento più recite possibili e tu pensi siano solo paradossi o allegorie, ma invece ti accorgi con poco stupore – quando i tuoi calli sono molto duri – che quella è la metafora del mondo. La contaminazione come aspetto positivo e fattore di contrasto è fondamentale nella mia musica, nell’intero pianeta e in questa città, che devo dire accetta tutti i suoi padri, cosi come lo faccio io nelle mie creazioni. Non puoi cambiare nulla di tua madre o di tuo padre, secondo me, è più facile che loro ti insegnino qualcosa che faccia cambiare te.
Quanto è importante la libertà, per Salamone?
La libertà è l’aspetto centrale della condizione di un uomo.
Nell’universo ormai nessun essere vivente, per come la vedo io, può essere definito totalmente libero. Chiunque di noi subisce delle restrizioni delle sue capacità di stare al mondo. Uomini, animali e natura nel suo complesso. Ma la libertà non è un concetto astratto. Gli uomini determinano la loro e l’altrui libertà. Purtroppo però il profitto, la smania di possesso, la tecnologia e, direi, la scelleratezza (non di certo della maggior parte degli uomini di questo mondo), ci rendono schiavi di un sistema malato dove nessuno, e soprattutto chi vela contro questo prezioso tesoro, sarà mai un uomo libero. Anche i cani hanno orecchie per me rappresenta una sfida, una provocazione… attraverso la quale ho messo su un piedistallo le virtù dei cani aspirando a che l’uomo possa raggiungere almeno i loro livelli.