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Abbattono 600 alberi nel Parco dell’Alta Murgia, denunciate tre persone a Ruvo

Pubblicato da: redazione | Mer, 22 Marzo 2023 - 19:38

Un’area di oltre 9 ettari in cui sono stati eseguiti tagli di centinaia di alberi della specie Roverelle è stata sottoposta a sequestro preventivo dai carabinieri forestali di Ruvo in località Lama delle Grotte sul Parco dell’Alta Murgia. Gli accertamenti dei militari avrebbero stabilito che dopo decenni di abbandono colturale e per far posto all’originario uliveto sono state abbattute centinaia di querce della specie “Roverella” tipiche dei boschi dell’Alta Murgia, il cui materiale legnoso era ancora accatastato sul luogo.

Grazie ai rilievi dendrometrici, è risultato che le piante abbattute e sradicate sono state oltre 600 con diametri variabili dai 10 ai 40 centimetri. I successivi riscontri documentali hanno stabilito che per i lavori eseguiti non risultavano essere state rilasciate le prescritte autorizzazioni paesistico ambientali e neppure il nulla osta dell’Ente Parco.

Per questo l’intera superficie vincolata in quanto area Parco, Zps e in generale vincolo paesaggistico a tutela dei boschi, per oltre 90mila metri quatri, è stata posta sotto sequestro preventivo. Tre persone denunciate.

A Gioia del Colle, invece, i militari della locale Stazione Carabinieri Forestale hanno sequestrato un’area della superficie complessiva di 1.000 metri quadrati, nei pressi della località Montursi-Murgia Marzagaglia,  interessata da lavori di dissodamento di “area boscata” e frantumazione del sub strato di roccia calcarea con mezzi meccanici. Nella stessa area erano stata eliminata la vegetazione costituita da essenze quercine di roverella  e macchia mediterranea.

Le indagini hanno permesso di accertare la natura abusiva dei lavori, privi delle prescritte autorizzazioni paesaggistiche ed ambientali, considerato il particolare pregio naturalistico, paesaggistico e ambientale dell’area, Zona di protezione speciale e Sito di importanza comunitaria della Rete Ecologica Natura 2000 esoggetta a vincolo paesaggistico ed idrogeologico. Il responsabile è stato deferito all’Autorità Giudiziaria della Procura della Repubblica di Bari.

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